Terza puntata della rubrica “Occhio al sociale” in cui facciamo tappa nei Comuni dell'Ambito Valle Imagna-Villa d'Almè per analizzare, con sindaci o assessori alle Politiche sociali, la situazione in termini di criticità sociali, risposta a tali problematiche (anche grazie al sostegno dell'Azienda Speciale Consortile), punti di forza dei vari paesi, nuove possibilità, futuro, e quello che ancora si può e si deve fare per potenziare il welfare.
Strozza
Riccardo Cornali “Preoccupa la perdita di lavoro. Dobbiamo fare rete tra Comuni per mezzo dell'Azienda Speciale Consortile“
Riccardo Cornali, 63 anni, pensionato, sindaco di Strozza dal giugno 2016. È lui a presentarci le sfide sociali che sta affrontando il suo Comune.
In questi circa due anni e mezzo di mandato le maggiori criticità affrontate sono state nell'ambito delle famiglie in difficoltà generate in particolare dalla perdita del lavoro e nell'ambito della disabilità soprattutto in età scolare. Alle problematiche evidenziate il servizio sociale, in collaborazione con l'Azienda Speciale Consortile in particolare, è sempre stato molto attento cercando di attivare nelle diverse situazioni i canali e le risorse per poter sostenere e superare le difficoltà evidenziate. Abbiamo avuto dei buoni risultati anche se, come sempre, in queste situazioni si vorrebbe sempre dare più di quanto possibile.
I punti di forza ritengo siano l'attenzione all'analisi delle situazioni da parte dei servizi sociali e gli sforzi anche economici che l'Amministrazione cerca di mettere a disposizione, con tutte le difficoltà che sappiamo per riuscire ad aumentare le risorse economiche a disposizione. Non so se abbiamo delle unicità, ma ritengo siano punti di forza il fare rete con gli altri Comuni per mezzo dell'Azienda Speciale.
Una delle priorità che certamente richiederebbe uno sforzo comune come ambito potrebbe essere quella legata alle problematiche della perdita di lavoro che genera la conseguente difficoltà nel mantenere la famiglia in particolare in presenza di minori. L'Azienda Speciale ricopre un ruolo fondamentale nell'affrontare alcune di queste situazioni, cercando innanzitutto di fare rete con i Comuni e cercando di dare uniformemente le medesime risposte per gli stessi bisogni. Anche l'approvazione di regolamenti per tutti i comuni è un modo per affrontare le problematiche con le stesse modalità.
Fuipiano Imagna
Valentina Zuccala “Il nostro Comune ha sempre garantito assistenza educativa per i ragazzi di età scolare. Importante il ruolo di coordinamento e promozione sociale di ASC“
Ad analizzare i servizi sociali di Fuipiano Imagna è Valentina Zuccala, 49 anni, casalinga, sindaco di Fuipiano Imagna dal giugno 2015.
Negli anni della nostra amministrazione, così come per gli anni precedenti in cui ero assessore delegato ai servizi sociali, le maggiori criticità sono sempre state nell'ambito della disabilità. Per i ragazzi in età scolare le risposte vengono garantite attraverso l'assistenza educativa che, con non poche difficoltà, siamo sempre riusciti a garantire nei termini prescritti dalla neuropsichiatria. Nell'anno scolastico in corso permangono 2 ragazzi con l'obbligo scolare con l'assistenza educativa attiva.
Per quanto attiene le disabilità in età adulta si è sempre cercato di sostenere e supportare la domiciliarità dei soggetti fondamentalmente attraverso il servizio SAD. Dal 2018 i servizi alla persona del Comune di Fuipiano sono gestiti attraverso l'Azienda Speciale Consortile mentre, fino alla fine del 2017, rientravano nella gestione associata di Comunità Montana Valle Imagna.
Sicuramente Fuipiano è il più lontano ed il più scomodo in termini di servizi pubblici di trasporto di tutto l'Ambito, credo si contenda il primato con Brumano, e questo di fatto ha arginato il fenomeno immigrazione: a Fuipiano non abbiamo alcuna presenza di immigrati. La presenza di strutture commerciali, alberghiere e di ristorazione rappresentano lavoro ed opportunità in ambito turistico e Fuipiano in questi anni ha mantenuto una buona presenza turistica.
Il percorso intrapreso negli anni come Ambito che vede al centro le persone con le loro fatiche ma anche con i loro potenziali ci ha permesso di costruire progetti e dare risposte che contrariamente, con le risorse economiche in continua riduzione, non avremmo potuto dare. Ritengo ed auspico che il ruolo di coordinamento e di promozione sociale che l'Azienda ha avuto su tutto il territorio dell'ambito, debba continuare anche nel futuro. L'Azienda, inoltre, come punto unico di convergenza di istanze ma anche di buone pratiche è in grado di replicare anche in piccole realtà come i nostri paesi dell'alta valle.
Berbenno
Claudio Salvi “Chi perde lavoro o non ha un reddito stabile si rivolge a noi, soprattutto se ha una famiglia da mantenere. Fondamentale la presenza dell'assistente sociale”.
È il primo cittadino di Berbenno, Claudio Salvi, 56 anni, libero professionista e sindaco del paese dal 2009 al suo secondo mandato a presentarci le criticità e i punti di forza del suo Comune in ambito sociale.
Durante questi anni ci siamo rapportati con diversi casi in ambito sociale, casi che hanno spaziato da problematiche lavorative a difficoltà economiche, da disabilità lievi a complessità a livello famigliare. Le maggiori criticità le riscontriamo in ambiato lavorativo, dove purtroppo chi perde il lavoro senza avere una qualifica o una specializzazione spesso fa fatica a trovare una nuova occupazione, soprattutto se in una fascia d’età vicina o prossima al pensionamento.
Il tema della difficoltà di collocamento lavorativo è attuale e sentito anche in ambito giovanile e soprattutto in casi di lievi disabilità o difficoltà motorie e cognitive tali da non essere considerate disabilità ma che rappresentano, invece, un ostacolo per l’inserimento nel mondo del lavoro, portando alcuni soggetti ad avere scarse possibilità lavorative, soprattutto nelle zone vicine.
La mancanza di un reddito stabile o la perdita dell’occupazione, spesso sono il motivo che spinge un soggetto a rivolgersi agli uffici comunali, soprattutto nel caso in cui il soggetto abbia famiglia e ne debba garantire il mantenimento. La presenza di un assistente sociale ha proprio la funzionalità e l’obiettivo di raccogliere le criticità sociali presenti sul territorio, valutarle e fornire aiuto e consulenza a coloro che presentano problematiche di carattere sociale.
La presenza di questa figura sul nostro territorio è garantita per un giorno a settimana, durante il quale vi è la possibilità di colloquiare con l’assistente sociale con l’obiettivo di analizzare le criticità e di cercare di superare la condizione di bisogno dell’utente o della famiglia, in quanto il fine principale è quello di promuovere l’autonomia e l’indipendenza dell’individuo. Importante è sicuramente anche la rete diretta con l’Azienda Speciale Consortile, aggregazione intercomunale che pianifica e programma i servizi sociali dei Comuni dell’Ambito Valle Imagna – Villa D’Almè e che consente di realizzare di interventi e servizi sociali mediante un sistema integrato e condiviso.
Non credo che Berbenno abbia dei punti di maggiore forza rispetto ad altri paesi per quanto riguarda questo tema, proprio perché il sociale è un settore soggetto ad evoluzioni, variazioni e cambiamenti all’ordine del giorno. Sicuramente è indispensabile che vi siano figure professionali e sensibili a gestire la rete dei servizi ed i rapporti con le persone. Nel corso di questi anni negli uffici comunali ho avuto modo di rapportarmi con professioniste molto competenti ed in grado di fornire gli strumenti e le risposte adeguate ai bisogni dei nostri cittadini.
Una scelta che abbiamo fatto in questi anni è quella di mantenere la scuola dell’Infanzia sul territorio comunale, seppur presente già la sede di Ponte Giurino. Nel momento in cui la gestione privata delle Scuole Canossiane dell’asilo è venuta meno, la mia Amministrazione ha preso la decisione di non far mancare questo servizio sul territorio, proprio per essere più vicino ai bisogni delle famiglie. Sicuramente un tema prioritario in cui si sta già lavorando tanto, ma ancora molto si può fare a livello di Ambito è quello del lavoro e degli strumenti che possano garantire un inserimento lavorativo più fluido ed efficacie.
Il ruolo di coordinatore dei servizi sociali comunali, che tutti noi rappresentanti dei vari comuni abbiamo conferito anni fa all’Azienda Speciale Consortile, è quello che dovrebbe essere mantenuto e potenziato per questo ente sovracomunale, per consentirgli di gestire al meglio ed in sinergia tutte le risorse dei vari comuni.