Piazzolo è un piccolo borgo dell'alta Valle Brembana che, con i suoi 88 abitanti, è il secondo Comune meno popolato della provincia di Bergamo. Nonostante la decrescita demografica degli ultimi anni, che sta colpendo un po' tutti i piccoli borghi montani, Piazzolo può contare su paesaggi immersi nella natura, sulla tranquillità dei boschi che la circondano e soprattutto sugli itinerari naturalistici che partono proprio da qui, un punto a favore in grado di incentivare il turismo delle “seconde case”, che ha permesso nel tempo di recuperare anche abitazioni abbandonate.
L'origine del toponimo “Piazzolo” deriverebbe dalla collocazione del paese sin dalle sue origini, ovvero un piccolo spiazzo di territorio in alta montagna. Considerando la natura del borgo, da sempre non di eccessive dimensioni, è molto probabile che andando a ritroso nel tempo il Comune si sia sempre chiamato in questo modo. Analogamente, la medesima radice è riscontrata in altre località vicine, come Piazzatorre.
Come per molti altri paesi vicini, anche l'origine di Piazzolo è incerta: si pensa che i primi insediamenti stabili in questa zona siano riconducibili all'epoca delle invasioni barbariche. Ai tempi, infatti, le popolazioni soggette a scorrerie decisero di rifugiarsi in luoghi remoti e disabitati per sfuggire alle orde conquistatrici. Piazzolo era un piccolo borgo, dove erano allevamento e agricoltura a farla da padroni. A fine Cinquecento, secondo alcuni documenti, il Comune possedeva un ampio monte, utilizzato per il pascolo dagli abitanti.
E forse, proprio a causa di quel monte, storie tramandate fino ai giorni nostri raccontano di piccoli screzi avvenuti con le vicine comunità di Valnegra e Piazza Brembana, circa l'utilizzo e la gestione dei pascoli. Si trattava, in ogni caso, di un nucleo di case prevalentemente povero, una situazione testimoniata anche da alcuni episodi che raccontano in parte la situazione.
Un esempio riguarda la religione, molto sentita soprattutto al tempo: nonostante, infatti, sul territorio vi fosse una chiesa parrocchiale, diversi secoli fa gli abitanti si trovarono costretti a partecipare alla Santa Messa nei Comuni vicini, per mancanza di denaro con il quale pagare un prete. Solo in alcune sporadiche occasioni ì le funzioni venivano celebrare nella chiesa locale, pagando di volta in volta il sacerdote.
La storia di Piazzolo proseguì senza eventi di particolare rilevanza, forti dell'isolamento montano di cui disponeva insieme ai suoi residenti. Con l'arrivo del Novecento, Piazzolo fu protagonista di un evento avvenuto durante la Seconda Guerra Mondiale: gruppi di partigiani in fuga si nascosero nelle vicinanze, pregando Santa Rita affinché non venissero scoperti dai nazisti. Da quel momento quella zona prese il nome dell'omonima Santa.
Nel 1943 fu realizzata la strada carrozzabile, che attualmente lo collega alla Strada Provinciale 1, che fu di fondamentale importanza per lo sviluppo del borgo. Negli ultimi anni Piazzolo sta rivivendo una piccola rinascita, dettata principalmente dal turismo che ritrova in questo piccolo borgo una tranquillità a molti sconosciuta.
Luoghi d'interesse – Il paese offre numerosi itinerari naturalistici ed escursionistici, come ad esempio “Piazzolo e le sue selve” che percorre la strada fino al Monte Torracchio per poi scendere nuovamente alla “Forcella”, attraversando il Comune di Piazzatorre. Negli ultimi anni, inoltre, si è riscontrato un notevole incremento degli utenti in mountain bike e ciò ha portato alla valorizzazione di strade sterrate che siano adatte alla disciplina.
La chiesa parrocchiale è dedicata a Santa Maria Assunta, costruita sulla base di un antico edificio risalente al XV secolo. Riedificata nel XVIII secolo, è inoltre affiancata da una cappelletta chiamata “dei morti”, che commemora le vittime dell'epidemia di peste del 1630. All'interno della chiesa vi sono diverse opere di autori locali, oltre che un organo a canne del 1841 di fabbricazione Bossi.
Nel 2017 è stato ristrutturato anche l'orologio della chiesa, dotato di una struttura in legno e a funzionamento manuale, risalente alla prima metà del XX secolo. Infine, presso il piccolo cimitero di Piazzolo, riposano le spoglie di Guido Galli, giudice ucciso da un nucleo armato di Prima Linea nel 1980. Il magistrato, originario del borgo e frequente visitatore, è stata anche dedicata la via principale del paese.
(Fonte immagini in evidenza: a sinistra lombardiabeniculturali.it, a destra piazzolo.info)