Monte Zucco (1232 m) da Zogno (300 m) ad anello sui sentieri CAI-505 in prevalente salita e CAI-505A in discesa il 16 maggio 2019.
NOTE TECNICHE
- Dislivello: positivo 1208 m, negativo -1271 m
- Distanza: 16,47 m (GPS-Orux Maps)
- Difficoltà: Escursionistica
- Tempi: in salita (Zogno-Zucco) ore 2.30 abbondanti, in discesa (Zucco-S. Antonio Abb.-Zogno) oltre ore 3 per complessive ore 5.30-6.00
PERCORSO
SALITA Zogno (300 m) > Campelmè (345 m) > SENT. CAI-505 > Padronecco (545 m) > Pernice (727 m) > Sonzogno (1018 m) > Monte Zucco (1232 m) – DISCESA SENT. CAI-505> Rif. G.E.S.P. ai Foppi > S. antonio Abbandonato (897 m) SENT. CAI 505A > Zergnone (852 m) > Tiglio (725 m) > Gromo > S. Cipriano > San Sebastiano > Campelme > Zogno.
ITINERARIO
Sullo Zucco son salito più volte partendo comodamente da S. Antonio Abbandonato, oppure, impegnativamente partendo da San Pellegrino Terme salendo dalla tosta direttissima. Stavolta, per la prima volta, parto da Zogno a soli 300 m.di quota.
Quindi, zaino in spalla, la mattina del 16 maggio 2019 col cielo sereno invitante partito da casa, salito alla Chiesa parrocchiale di San Lorenzo, all’inizio di Campelmè (per chi arriva a Zogno in auto, consigliato il parcheggio dell’auto nel capiente parcheggio accanto al cimitero) imbocco il primo avvio del sent.CAI 505 con indicazioni per il Monte Zucco di due ore e mezza di cammino (il secondo avvio si trova a circa un centinaio di metri dopo il parcheggio sempre in via Campelmé).
Poco prima dell’avvio del sent. 505, a pochi metri di distanza, all’inizio di via Mulino, si trova l’avvio del sent. CAI 505A che utilizzerò al rientro in discesa.
Dopo breve salita, attraversata la strada, risalgo frontalmente una breve scaletta e, poco dopo, seguo il sentiero-mulattiera sulla destra che sale tra le case fino a congiungersi ben presto col sentiero 505 ben bollato. Il tracciato del 505 segue l'antica mulattiera che collegava il paese con la contrada Pernice. Risalgo la mulattiera in direzione NE e, dopo circa 15', superata una santella in località Cornelle, poco più avanti, in prossimità della strada asfaltata, posso godere di una bella vista su gran parte del paese di Zogno, sul fiume Brembo, e verso le frazioni di Romacolo, Endenna, Grumello e verso il Canto Alto.
Ancora pochi minuti di cammino su stradetta asfaltata e raggiungo la contrada Padronecco (545 m), situata su un verde balcone prativo, dove regna la quiete lontano dal caos del fondovalle. Questa contrada ha dato i natali a Don Giovanni Antonio Rubbi, conosciuto con l’appellativo “Preòst Sant”; sulla facciata della casa natia è stata posta una targa commemorativa che ricorda questo illustre personaggio storico.
Seguendo le chiare indicazioni da poco poste dal CAI di Zogno (su tutti i sentieri di Zogno), raggiungo, passando da una santella nel bosco, la contrada Pernice (727 m) con i suoi angoli pittoreschi. Il tratto di percorso che segue non ha più le caratteristiche della mulattiera bensì quelle di un sentiero. Superato un fabbricato rurale, giungo ad un bivio, a destra il sentiero porta sulla linea tagliafuoco, a sinistra i segnavia di colori bianco-rosso ci indicano la via da percorrere.
Il sentiero si addentra poi in una zona ancora selvaggia, denominata “La Mughera”, dove, in alcuni punti, si apre la vista sulla conca di Zogno.
Dopo aver percorso in decisa salita il sentiero della ‘Mughera’ e dopo aver camminato per circa più di un'ora e mezza, giungo alle case di Sonzogno (1018 m), raggruppate attorno ad una importante croce, al centro di un’area prativa, dove non incontro anima viva. Dopo breve sosta, ripreso il cammino, risalito il sentiero sul magro pascolo in direzione NE, percorro poi un tratto di sentiero rilassante in un bosco di faggi per giungere nei pressi del Rifugio Monte Zucco (GESP) in località Foppi (1150 m). Proseguo in direzione del Monte Zucco , andando alla ricerca della ‘Peonia dello Zucco’, che ritrovo sì, ma ancora in bocciolo.
Raggiungo su sentiero in decisa salita ornata ai lati da tanta gialla profumata ginestra la vetta del Monte Zucco (1232 m) dove sorge una croce di ferro di circa venti metri, progettata dall’arch.Alberto Fumagalli, realizzata con molta abilità dai Soci del G.E.S.P., utilizzando pezzi di traliccio elettrico. Accanto alla croce è stata costruita, sempre dai Soci del GESP, una cappella in cemento con vetri di Murano a ricordo dei Sacerdoti di S. Pellegrino, mons. Lorenzo Dossi e don Giuseppe Falconi.
Il cielo si è in parte rannuvolato e non mi offre al meglio il panorama di vetta sulla sottostante, a picco, S. Pellegrino Terme e verso S. Giovanni Bianco, la media Valle Brembana e verso le Orobie innevate, non è oggi al meglio.
Consumato il pranzetto di vetta e dopo un po’ di relax, disceso al Rifugio GESP ai Foppi, sul 505 proseguo per S. Antonio Abbandonato (897 m), mentre il cielo si mantiene piuttosto nuvoloso. Terminato qui il sent. 505, imbocco il ben segnalato sent. CAI 505A-B, che discende inizialmente, più mulattiera che sentiero, contenuto ai lati da muri a secco alla frazione di Zergnone (852 m).
Qui, mentre il 505B prosegue a dx, io seguo a sinistra il 505A che per buon tratto segue la strada asfaltata fino alla frazione Tiglio (725 m), passando per le contrade di Cabalzar e Camissinone. Bella al Tiglio la chiesetta-oratorio di S. Eurosia del XVIII secolo, di cui posso vedere solo l’esterno, essendo, come le altre chiesette, chiusa.
Lasciata la strada asfaltata, il 505, proseguendo ora come sentiero-mulattiera, disceso alle poche case di Gromo, prosegue passando per i bei borghi storici di S. Cipriano e San Sebastiano con le rispettive belle chiesette-oratori. Da rilevare che ad ogni chiesetta-oratorio del Comune di Zogno è stata posta una bacheca descrittiva, nel contesto del progetto “Oratori e chiesette del territorio comunale” , finalizzato all'incentivazione turistica del patrimonio culturale, mediante la creazione di percorsi di visita sopportati da un sistema di segnaletica e di documentazione che guida il visitatore. Per visionare dettagli clicca qua.
Infine, ormai nel tardo pomeriggio, da via Mulino rientro al punto di partenza dei sentieri 505 e 505 A, chiudendo il bel lungo anello che per la prima volta ho compiuto da casa mia, da Zogno al Monte Zucco. Un po’ stanco per la lunga camminata, ma contento della bella escursione anche sei il cielo dalla tarda mattinata a tutto il pomeriggio è stato piuttosto nuvoloso e non mi ha permesso di scattare.
A questo LINK l'itinerario più dettagliato, e con fotogallery esplicativa, sul sito Pieroweb.com.
N.B. Contenuti estratti dal portale web Pieroweb.com e curato da Piero Gritti.