Non sono solo semplici appassionati di montagna, ma vere e proprie sentinelle di boschi e sentieri. La Sottosezione CAI Valle Imagna unisce circa duecento persone che condividono l’amore per la montagna e si impegnano in diverse attività: dall’andar per monti alla tutela e valorizzazione del territorio, senza dimenticare la solidarietà verso i bisognosi ed il soccorso alpino.
Il CAI Valle Imagna nasce nel 1979 come gruppo di amici e si è consolidato negli anni radicandosi nel territorio valdimagnino. “La storia della Sottosezione all’inizio è stata un po’ travagliata” racconta il Presidente Giancamillo Frosio “la sede si è trasferita più volte da Capizzone a Ponte Giurino a Selino. Non abbiamo avuto tanti presidenti: sono stati solo due, il fondatore, geometra Frosio Giandomenico, fino al 2000, poi sono subentrato io fino ad oggi”. Il CAI Valle Imagna, nel corso degli anni, si è fatto promotore di diverse iniziative: “Abbiamo fatto 15 edizioni dell’Imagnalonga, una manifestazione che faceva conoscere i sentieri e le località della Valle: sono state toccate un po’ tutte le principali località della nostra Valle nell’arco dei 15 anni”. Continua Giancamillo Frosio: “Fino a qualche anno fa eravamo molto attivi nel settore dell’alpinismo giovanile ed accompagnavamo tutti i bambini dai 6 fino ai 13-14 anni. Poi abbiamo continuato con lo sci e lo snowboard per i bambini, attività che poi si sono fermate in questi due anni di pandemia”.
Moltissimi i volontari impegnati con passione e costanza anche nella gestione del Rifugio Resegone: “Siamo molto legati al Rifugio Resegone che abbiamo costruito sopra Brumano nel 2012 e inaugurato a settembre 2013: abbiamo circa 70 volontari che si alternano su turni. Abbiamo tenuto chiuso il Rifugio durante il lockdown, poi abbiamo riaperto quando c’era la possibilità di aprire solo con il servizio bar esterno. Poi le attività del Rifugio sono ripartite nel rispetto delle norme di sicurezza: lavoriamo molto bene e siamo sempre aperti il sabato e la domenica, poi da giugno apriremo anche il mercoledì”.
Il presidente, Giancamillo Frosio
Nel 2006 è nato il Coro CAI Valle Imagna – “Amici della Combricola” che ha al suo attivo quasi duecento concerti tra Italia, Spagna, Francia, Svizzera e Repubblica Ceca: “Il coro è nato da un gruppo di amici valdimagnini legati dalla passione per la montagna e per il canto popolare” spiega Giancamillo Frosio “è stato fondato quasi per caso e per gioco, per il puro piacere di stare insieme, divertirsi e intonare i canti della tradizione popolare, canti alpini, canti della tradizione montanara e canti religiosi. Un evento bello e importante che abbiamo portato avanti nel corso degli anni è stata la Rassegna Corale che coinvolge tutti i paesi della Valle Imagna che manifestano l’interesse a partecipare: all’ultima edizione, quella del 2019, hanno aderito 24 cori, tra i quali un gruppo dall’Ungheria che avevamo conosciuto in Toscana. Cercheremo di riproporre la Rassegna anche quest’anno”.
La realizzazione del Rifugio Resegone
Pietre miliari della storia della Sottosezione sono state anche due pubblicazioni: “La Sottosezione ha curato l’edizione di un libro che riguarda la storia di tutta la Valle; ad esso è allegata una cartina molto semplice che racchiude i sentieri dell’Alta Valle. Per il trentesimo anniversario della Sezione abbiamo anche prodotto un libro sulla storia della Sottosezione in collaborazione con il Centro Studi Valle Imagna: questo volume racchiude tutte le vicende della Sottosezione, dall’inizio fino al 2009, inclusi i verbali, i componenti dei Consigli che si sono succeduti, l’attività che è stata fatta in questi 25/30 anni. È un libro molto bello. Questi volumi sono accessibili. Nel caso in cui qualcuno volesse consultarli ci sono ancora alcune copie disponibili in sede”.
Un impegno a tutto tondo per il territorio, quello del CAI, che si attiva per la supervisione e la manutenzione dei principali sentieri: “Ogni Comune dovrebbe pensare a fare la manutenzione sul proprio territorio, cosa che però normalmente viene demandata ai gruppi degli Alpini. Anche gli Alpini, però, di questi tempi rischiano di avere mancanza di personale. Quindi cerchiamo di tenere puliti i sentieri più importanti e c’è sempre qualche volontario sul territorio che si occupa della manutenzione al sentiero fuori casa o nelle vicinanze. Comunque, la Commissione Sentieri del CAI di Bergamo copre tutte le zone dove c’è bisogno per fare manutenzione. Il CAI è come una sentinella del territorio che vede i sentieri e stabilisce quello che può essere utile o non utile. Il CAI, nel proprio piccolo, fa la sua parte nell’impegno ecologico per il territorio”.
La Sottosezione però, per restare viva, ha bisogno di nuove energie: “Ultimamente la frequentazione della Sottosezione è un punto debole: probabilmente le Sottosezioni sono frequentate solo se c’è un interesse da parte di chi vuole usufruire di un servizio, quale per esempio un’uscita o un corso. Da 8-10 anni a questa parte la frequentazione della sede da parte dei soci è venuta a calare in modo drastico”. Continua Giancamillo: “Quest’anno abbiamo il rinnovo del Consiglio, vedremo quello che succederà. Speriamo si faccia avanti qualcuno. Purtroppo, negli ultimi anni il volontariato è stato un po’ tartassato da parte delle istituzioni a livello burocratico e di sicuro questo non invoglia ad entrare nelle associazioni di volontariato”.
Le escursioni
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