Stare in Valle si racconta – Un murales alle elementari di Selino Basso, le foto

I ragazzi di ''Stare in Valle'' raccontano la loro esperienza di laboratorio di terapeutica artistica. Con le classi quinte delle elementari di Selino Basso hanno dipinto un murales nella palestra della scuola.
3 Marzo 2018

Testo scritto dai ragazzi di “Stare in Valle” che raccontano la loro esperienza di laboratorio di terapeutica artistica “Il Murales”.

Chiara

Dall’inizio di gennaio, il lunedì pomeriggio, insieme ai miei amici del Servizio Territoriale Disabili “Stare in Valle” di Sant’Omobono Terme (Cooperativa Sociale Lavorare Insieme) ed alle classi quinte della Scuola Primaria di Selino Basso ho intrapreso il percorso di arte – terapia (presso i locali della Scuola). Questo corso è stato pensato con l’intenzione di realizzare un grande murales negli spazi della palestra della scuola, che ha le pareti di un colore molto cupo e triste.

Negli anni passati ho già avuto modo di vivere altre esperienze di questo tipo, sempre all’interno del servizio, in occasione delle quali ho realizzato dei meravigliosi dipinti (nonostante dipingere non sia il mio forte …). Devo dire che mi sono molto divertita a dare libero sfogo alla mia fantasia. Il nostro maestro d’arte Luca Baroni ci ha fatto seguire un percorso, abbiamo così realizzato dei disegni prima piccoli e poi li abbiamo riprodotti su superfici sempre più grandi, fino ad arrivare alle pareti!! Questo laboratorio mi piace molto perché posso esprimere tutta me stessa!

Mario

Mi piace molto disegnare in questo laboratorio, prima abbiamo lavorato nelle aule della scuola dove prima c’era la sede del nostro servizio. Qui abbiamo iniziato a usare alcuni materiali: tempere, cartoni, la china, le vernici ad acqua. Ognuno ha scelto un suo disegno e lo ha disegnato su fogli sempre più grandi, fino ad arrivare al muro. Io ho disegnato una signora. Luca Manzoni: il lunedì a scuola mi piace tanto disegnare soprattutto sui muri perché ho tantissimo spazio e lunedì non volevo più smettere

Luca Bugada

Questa attività di arte mi piace tanto perché il nostro insegnante Luca Baroni è molto bravo e simpatico e a scuola abbiamo conosciuto tanti amici nuovi. Laura la nostra educatrice sta facendo tutte le fotografie dei nostri lavori e a fine anno faremo anche l’inaugurazione del capolavoro con un momento di festa. Dopo l’attività tutti insieme puliamo la palestra e torniamo al servizio a fare la merenda insieme.

Letizia

Mi piace pitturare sui muri con i bambini e anche le unghie …

Il Laboratorio di terapeutica artistica “Il Murales”

Secondo Gaston Bachelard, filosofo francese, “l'anima guarita dalle ferite della vita, non è l'anima che ha smesso di sognare e non ha più bisogno delle immagini, poiché l'uomo privo del principio di irrealtà è più malato, davvero prigioniero”.

Voglio partire da questa frase perché riassume perfettamente la funzione predominante dell’arte: portare prima l’artista e poi il fruitore dell’opera, in uno spazio immaginario, irreale, fuori dagli aspetti convenzionali che ci circondano. Un procedimento che non lavora per eliminare dal suo terreno il caso, l'irrazionale, lo spontaneo, ma invece lo integra e lo utilizza perché parte integrante della vita.

L'artista trasforma, trasforma creativamente, tutto ciò che è tangibile della sua esperienza quotidiana e del suo vissuto in qualcosa di diverso, sottile, che penetra e va oltre la superficie. Il percorso terapeutico ha la funzione di ricreare, riformulare queste esperienze in uno spazio di comunicazione e di gioco in cui l'individuo potrà, senza timore di essere giudicato, condividere il suo scenario di vita.

Partendo dall’Arte, lo “sguardo sottile” (sguardo penetrante, che va oltre) dell’artista terapista passerà dalle opere all’utente creando la stessa situazione empatica che in precedenza cercava nell’elaborato artistico. Empatia nel senso di “sentire con” (condividere un’emozione), di un dialogo silenzioso volto a plasmare e a creare, dando il giusto valore alla materia e al gesto artistico condiviso.

Finalità

  • Stimolare la creatività intesa come capacità di pensare alla realtà in modo diverso dal solito e reinventarla come una cosa nuova, guidando attraverso differenti modalità di osservazione e restituzione grafica;

  • Stimolare la manualità, utilizzando strumenti insoliti (il corpo come elemento pittorico);

  • Migliorare le abilità comunicative, affettive e relazionali, in un processo di riconoscimento e regolazione dei propri vissuti emotivi, favorendo la consapevolezza del proprio mondo interiore e della possibilità di modificarlo.

Responsabile del progetto di terapeutica artistica

  • Il laboratorio è curato e tenuto da Baroni Luca, maestro d’arte laureato in Pittura e in Pratiche e Teorie della Terapeutica Artistica all’Accademia di Belle Arti di Brera.

di Nadia Casari

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