Correre come stile di vita, come mezzo per staccare e mettere solo un piede davanti all’altro. È giovanissima, eppure ha già le idee chiare Martina Ghisalberti, atleta 17enne di Zogno in forza all’Atletica Valle Brembana. “Sto frequentando lo sportivo all’Istituto Turoldo e, lì accanto, al campo di Camanghè, faccio atletica da ormai 7 anni – ci racconta la ragazza -. È una passione nata quando ero in quarta elementare: con la scuola partecipavamo alle Olimpiadi di Valtorta, in quarta ho vinto appunto la gara di corsa campestre. Da lì mi è nata la curiosità, prima avevo fatto tanti sport senza trovarne uno che mi avesse catturata. Ho provato e mi sono subito trovata bene, così ho continuato per questa strada”.  Una strada, anzi: una pista che porta Martina a competere a livello agonistico.

“Ho iniziato da subito con le gare, appena iscritta. Ovviamente, si sale di categoria a mano a mano. All’inizio le gare erano solo provinciali, qui vicino a Bergamo, poi crescendo siamo saliti a Regionali e poi in tutta Italia. Ora per fare le gare mi sposto abbastanza”. Ci troviamo proprio nel bel mezzo di una nuova stagione di atletica.

“Ora sto facendo diverse gare cross, ho già fatto anche una gara indoor ma non è stata preparata, diciamo più come riscaldamento. A marzo abbiamo chiuso le gare campestri gli italiani. Poi si passerà alla pista. Io sono specializzata nei 1500 (campionessa regionale nel 2023) e 3000, mezzofondo potremmo dire. Ci sono i vari periodi durante l’anno, si va da fino alla pausa invernale, si riprende a primavera fino a maggio o giugno, poi ci si ferma d’estate e si ricomincia” spiega Martina.

Nonostante la giovane età, l’atleta zognese ha già avuto modo di assaporare diverse competizioni. “Ho partecipato a diversi Campionati Nazionali, al mio primo ero cadetta, dunque 4 anni fa. Purtroppo, nessun campionato è andato particolarmente bene, sono arrivata seconda ad una staffetta di corsa in montagna, poi sesta sempre in quella categoria lo scorso anno. L’estate scorsa ho fatto anche quelli di cross e pista, sia indoor che outdoor”. Non conta solo il risultato: “Per poter gareggiare, bisogna avere dei tempi minimi, per cui già partecipare è un grande traguardo. Corro anche su strada. Da quest’anno sono nella categoria Junior, e anche le gare iniziano ad essere sempre più impegnative”.

La fatica è ovviamente tanta, ma va di pari passo con la soddisfazione. “Diciamo che, quando corro, riesco a sfogare tutti i pensieri negativi che ho. Per me è un posto sicuro, quando vado ad allenarmi so che tornerò con il sorriso, a meno che non vada male l’allenamento – scherza – l’atletica è un po’ il mio rifugio”. Un impegno che deve conciliarsi con l’altro grande impegno, ma Martina non vuole tralasciare nulla. “Io ho sottoscritto il patto sportivo con la scuola, ma non fa molto la differenza: è importante per quanto riguarda le assenze, quelle sportive non pesano sul totale a fine anno. I professori riconoscono questa cosa e l’impegno che mi è richiesto”. In ogni caso, “incastrare gli impegni non è facile, frequento un liceo a cui bisogna dedicare tanto tempo, ma come mi piace l’atletica e nche la scuola che frequento. In qualche modo, riesco ad organizzarmi, ci vuole tanta determinazione. Di solito studio nel primo pomeriggio, vado ad allenamento e poi quando torno studio ancora la sera”.

La dedizione e la passione servono anche per guardare avanti. “Quest’anno spero di riuscire a dimostrare quanto valgo. Sicuramente, punterò anche sulla pista, per concentrarmi sul tremila o sui 1500, vorrei rientrare negli italiani anche quest’anno. Per quanto riguarda la corsa su strada… vedremo, ma su quella non mi sbilancio, se ne parlerà più avanti”.