Ulyana Sapozhnikava è una giovane ragazza di 24 anni che abita a Rota d’Imagna ma, come il suo nome lascia intuire, le sue origini sono ben più lontane, ed è lei a parlarcene: “Sono nata a Khoiniki, in Bielorusssia, e il mio interesse verso la lingua e la cultura italiana nasce quando ero ancora una bambina. Grazie al programma di risanamento a favore dei bambini e delle bambine provenienti dalle zone contaminate della Bielorussia, sono stata ospitata da una famiglia italiana per trascorrere le vacanze estive in Italia – ci racconta, per poi proseguire –. Sin dal primo giorno questa famiglia è stata per me, e lo è tuttora, la mia seconda casa, e si trova proprio a Rota d’Imagna”.
È in Valle Imagna che Ulyana a 7 anni inizia a parlare italiano. Dopo aver conseguito il diploma di maturità, ha colto dunque l’occasione di continuare a studiare italiano come prima lingua straniera all’Università a Minsk: “Al corso di laurea in Lingue Straniere Moderne ho avuto modo di praticare e migliorare le mie competenze linguistiche, apprendere la storia e la cultura italiana, tradurre testi di ambito artistico e letterario, tecnico-scientifico, giuridico, economico, dall’italiano al russo e viceversa. Inoltre, ho iniziato le mie prime esperienze come interprete presso l’Ambasciata italiana a Minsk”, ci spiega.
Dopo la laurea, ha deciso di continuare i suoi studi in Italia iscrivendosi alla Laurea Magistrale in Lingue e Culture per la comunicazione internazionale presso l’Università degli Studi di Milano, dove è riuscita a fare tutti gli esami in due anni, per poi seguire un’altra formazione a distanza, ovvero il master in HR Management, trasferendosi da Milano a Rota d’Imagna, dalla sua “nonna” italiana.
“Dal mio trasferimento qui, la mia vita è cambiata definitivamente. Il 20 marzo Rota d’Imagna, un paese che conta circa 900 abitanti, ha accolto 94 bambini provenienti da un orfanotrofio che si trova a Berdiansk in Ucraina. Un amico di mia nonna, Zaccheo Moscheni, assessore delegato del Comune di Rota d’Imagna, mi ha chiesto se ero disponibile ad aiutarli. Oggi sono passati più di 3 mesi ed oltre ad essere mediatrice linguistica e culturale, insegno l’italiano a scuola ai bambini ucraini, aiuto ad organizzare diverse attività per loro e li accompagno durante le gite. Il sabato e la domenica viene a darmi una mano il mio fidanzato, Simone Pesenti, ed insieme organizziamo le camminate in montagna per i ragazzi”, ci racconta.
Dal 4 luglio poi, ci informa che ai 27 bambini ucraini di cui si prende cura spetta una bella esperienza: il CRE insieme ai bimbi italiani: “È un’esperienza che a mio tempo ho vissuto anche io e che mi ha arricchito. Con le donazioni la comunità della Valle ha riempito 5 nostri magazzini; ho conosciuto molte persone disponibili e pronte ad aiutare, ho dei colleghi bravissimi e simpaticissimi con cui ogni giorno cerchiamo di fare il possibile per creare le condizioni in cui i bambini si sentano bene. Questa per me non è solo un’esperienza professionale, ma anche e soprattutto umana e personale”. Conclude dicendo che nella sua vita ha tanti progetti, ma una parte del suo cuore apparterrà sempre a Rota d’Imagna.