Un podcast per non dimenticare le storie dei deportati: il progetto di Leonardo Zanchi

Leonardo Zanchi, un giovane di San Pellegrino Terme, ha deciso di tenere viva la memoria dei superstiti e delle vittime della guerra creando un podcast.
26 Febbraio 2025

Spesso a scuola, quando si studia storia, le nozioni che si imparano vengono viste come cose lontane dalla nostra vita quotidiana, quando in realtà, come nel caso della Seconda guerra mondiale, hanno interessato tante persone, magari anche direttamente i nostri familiari, per esempio nonni o bisnonni. Per questo motivo, Leonardo Zanchi, un giovane di San Pellegrino Terme, ha deciso di tenere viva la memoria dei superstiti e delle vittime della guerra creando un podcast: ANEDdoti, nel quale in ogni puntata si racconta la storia di un deportato nei campi di concentramento affidandosi alle testimonianze delle famiglie.

Leonardo è laureato in Lettere Moderne all’Università degli Studi di Milano e, attualmente, sta conseguendo un dottorato di ricerca all’Università per Stranieri di Siena, occupandosi appunto delle deportazioni e delle testimonianze del periodo fascista. Il nome del podcast ha un doppio significato, come racconta Leonardo: “Il nome ANEDdoti va a richiamare ANED, cioè l’associazione nazionale ex-deportati, nata nel secondo dopoguerra per riunire i reduci e i familiari delle vittime delle deportazioni, oltre a chiunque condivide i valori dell’antifascismo. Io ho scoperto e partecipo attivamente a questa iniziativa perché mio nonno era un reduce delle deportazioni e ora sono diventato il presidente della sezione di Bergamo”.

E come è nato questo progetto? “Conoscendo l’associazione mi è venuta quest’idea insieme a una mia collega: Andrea Gio, originaria della Val Seriana. Sentendo varie testimonianze di famiglie che tenevano molto ai loro cari persi nelle deportazioni o ai reduci di guerra, abbiamo deciso che queste storie dovevano essere raccontate e il modo più efficace per farlo era quello del podcast, soprattutto quando abbiamo cominciato nel 2020, con l’emergenza del Covid in corso. Dato che non ci si poteva vedere, per occasioni come la Giornata della Memoria, questo format era perfetto per far conoscere la storia delle deportazioni, che sono avvenute anche nei territori della Bergamasca. Questi uomini, infatti, non devono essere ricordati solo come prigionieri di guerra, perché avevano anche una vita lavorativa prima della guerra ed è interessante sentire tutti questi racconti per capire anche la storia dell’epoca”.

Qual è l’obiettivo di questo progetto? “Ovviamente l’obiettivo principale è mantenere viva la memoria delle storie di queste persone, senza dimenticare di raccontare anche ciò che succedeva al tempo della Seconda guerra mondiale, cercando così di fare un confronto tra i racconti dei familiari e quello che è riportato sui libri che si studiano.  Infatti, nel podcast si può ascoltare una voce narrante che spiega le vicende storiche che avvenivano in quel periodo, per poi passare al racconto della testimonianza vera e propria. La memoria può essere resa ancora più concreta spiegando magari la dimensione italiana della guerra. 

Un altro obiettivo del podcast  – prosegue Zanchi – è coinvolgere gli studenti, per fare diventare questo progetto anche uno strumento didattico. Abbiamo ricevuto dei riscontri positivi in una scuola superiore di Caluso, in provincia di Torino, nella quale una professoressa ha collaborato con noi facendo realizzare alla sua classe delle poesie sulle storie narrate nel podcast, per poi inviarcele. Eravamo molto contenti di questo risultato: non ci aspettavamo certo di arrivare addirittura in Piemonte!”.

Il 27 gennaio di quest’anno, in cui ricorreva l’ottantesimo anniversario dalla liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, è stato inaugurato il sito del podcast (qui il link) con la grafica curata da Gaia Scanzi, graphic designer di San Pellegrino Terme, che ha dato una grande mano in questo progetto. Per chiunque si fosse incuriosito e volesse ascoltare il podcast, è disponibile su tutte le piattaforme di streaming musicale (disponibili sul sito web) e si può anche seguire la loro pagina instagram: @aneddoti_podcast

La storia è maestra di vita, affermavano gli antichi, e lo è anche ai nostri tempi, nelle nostre famiglie e nei nostri paesi. Il lavoro di Leonardo e le nuove tecnologie permettono di non perdere preziose testimonianze orali che altrimenti il tempo spazzerebbe via. Buon ascolto, ne vale la pena!

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Da sinistra Gaia Scanzi e Andrea Gio.

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