I Ruspini si trovano immigrati a Zogno e frazioni, come a Bonoré, già prima del 1700, pervenuti probabilmente dalla Svizzera, come risulta anche per Michele Ruspini, che, dopo almeno 20 anni di residenza a Zogno, ottiene con delibera comunale del 1764 di poter essere riconosciuto come cittadino originario zognese.
Il personaggio più rinomato dei Ruspini, è senz’altro Bartolomeo. Nel libro delle nascite e dei battesimi della parrocchia di Grumello de’ Zanchi (1665-1816) risulta nato il 21 febbraio 1730 a Bonoré e battezzato in quella parrocchiale di Grumello il 25 febbraio 1730, figlio di Andrea Ruspini di Bartolomea sua legittima moglie, mentre il padrino fu Evaristo Marconi di Zogno.
Il padre Andrea Ruspini era nato pure lui a Bonoré il 28 novembre 1707, dove morirà il 13 aprile 1769 e verrà funerato nella Chiesa dei Frati Minori di Romacolo a 62 anni di età. La madre di Bartolomeo, di nome Bartolomea, risulta morta a Bonoré il 4 giugno 1788 all’età di 88 anni e sepolta pure lei nella Chiesa dei Frati Minori di Romacolo.
Bartolomeo Ruspini fu odontoiatra, dapprima in Francia e poi in Inghilterra dove risulta vivere a Londra nel 1770, a 40 anni di età. Ebbe il titolo di Conte del Sacro Palazzo del Laterano e, nel 1789, da Papa Pio VI, ebbe il Cavalierato dello Sperone d’Oro. In Inghilterra istituì una fondazione benefica, per cui in morte, avvenuta all’età di 83 anni, nel 1813, gli venne eretto un monumento a ricordo. Fu cattolico, prima, poi anglicano e infine massone. A Romacolo, in “Chà Bonoré”, presso un fratello, figurava un suo ritratto con moglie e quattro figli.
Nella Biblioteca Civica di Bergamo si conserva una sua opera edita in lingua inglese recante lo stemma di famiglia. Bortolo Belotti, nella sua “Storia di Bergamo e dei Bergamschi”, menziona Ruspini Giovan Andrea, rettore di Bergamo nel 1790 e Ruspini Giovanni, chimico bergamasco, collaboratore del “Giornale della provincia di Bergamo” ammonito dalla polizia austriaca nel 1850. Dall’Università di Liverpool, con cui siamo rimasti in corrispondenza, ci è giunto un saggio sul nostro Bartolomeo Ruspini, a firma di Christina Hillam, dell’Università medesima, che di seguito riportiamo integralmente.
Bartolomeo Ruspini di Christina Hillam dell’Università di Liverpool Bartolomeo Ruspini (1730-1813), dentista e famoso framassone, è nato a Ca Bonoré di Romacolo (nella parrocchia di Grumello de’ Zanchi), 18 km a nord di Bergamo, Italia, il maggiore degli otto figli di Giovanni Andrea Ruspini (1707- 1769) e di sua moglie Bartolomea (1700-1788).
Per proprio conto, da giovane si specializzò come chirurgo a Bergamo; sembra più probabile che si indirizzasse all’odontoiatria dopo aver fallito come tale. Rivendicò di aver studiato con Capperon, dentista di Luigi XV. Almeno dal 1752, Ruspini, «un chirurgo italiano», praticava l’odontoiatria in Inghilterra e nei primi anni del 1750 visitava la Scozia e l’Irlanda. Dal 1757 era a Londra dove il 19 febbraio sposò Elisabetta Stiles, ma molta della sua iniziale carriera era basata a Bath e a Bristol.
Circa dal 1766, con la reputazione di essere sotto il patronato della madre di Giorgio III, si stabilì più permanentemente a Londra, traslocando al n. 32 di St. Albans Street di fronte a Carlton House. Il 6 aprile 1767 fece un piuttosto sorprendente secondo matrimonio con Elisabetta Ord (nata nel 1747), figlia di Francis Ord e seconda cugina di Edwin Lascelles, costruttore di Harewood House. Dal matrimonio nacquero quattro figli e cinque figlie. Tre dei figli di Ruspini lo seguirono nella pratica dentistica; James Bladen (1768-1840) suo partner dal 1787, Gorge Bartholomew Holwell (nato nel 1769) e William (1780-1812). James e George studiarono nella Westminster School. Nel 1767 o 1768 Ruspini pubblicò il suo Trattato sui denti, di questo furono stampate numerose edizioni ma essenzialmente era un libretto promozionale. Il contenuto, sebbene sensato, è largamente tradizionale e rimase invariato. Il commercio di prodotti dentali per tutto il paese costituì una parte considerevole della fortuna di Ruspini e generò una grande quantità di pubblicità sui giornali.
Nel 1783 fu la prima persona ad essere citata in giudizio dalla Medecines Stamp Act, accusato di vendere medicine senza pagare la tassa imposta ai venditori non qualificati dal punto di vista medico. Subito presentò un diploma di chirurgo ottenuto a Bergamo (sorprendentemente datato 18 giugno 1758) e il caso fu chiuso. Ruspini lanciò un astringente emostatico nel 1785, insieme con l’opuscolo Breve relazione sugli effetti di uno straordinario astringente recentemente scoperto. Dopo che questo astringente fu usato dal Principe di Galles nel 1787, Ruspini fu nominato suo dentista. (Una ulteriore pubblicazione, Brevi osservazioni sui denti apparve nel 1795).
Ruspini divenne un framassone attraverso la Bush Loggia a Bristol nel 1762 (non vi era riuscito a Bath nel 1759) e presto crebbe la sua importanza nei circoli massonici. In tempi diversi appartenne e mantenne l’incarico in otto differenti logge di Londra pur essendo Royal Arch Mason (massone dell’Arco Reale). Nel 1777 fu il fondatore della Loggia delle Nove Muse; i suoi particolarissimi membri includevano aristocratici, precedenti Grandi Maestri, dignitari stranieri e figure notevoli del mondo delle arti: Cipriani, Bartolozzi, Johann Christian Bach, Zoffany, etc. Nel 1789 Ruspini fu nominato cavaliere dell’Ordine papale dello Sperone d’Oro, col pretesto dell’aiuto dato alla comunità italiana a Londra. Dopo di che, a differenza di Mozart che ricevette la stessa onorificenza nel 1770, si designò sempre «Cavaliere».
Nel 1787 Ruspini introdusse il futuro Giorgio IV alla framassoneria e fu un membro fondatore della Loggia del Principe di Galles, dove la partecipazione era ristretta a chi era sotto il patronato del Principe. L’anno seguente, sebbene fosse un «Moderno», si aggregò alla Loggia del Grande Maestro («Antichi»). Malgrado ciò, su indicazione del Principe, diventò Portatore della Grande Spada a vita nel 1791. Il rilevante contributo di Ruspini alla framassoneria fu il suo ruolo come «Istitutore» nel 1788 della Scuola Reale Framassonica Cumberland (ora Istituto Reale Massonico per Ragazze), che ancora commemora il suo nome annualmente. Gli «orfani» accompagnarono il suo funerale il 19 dicembre 1813, cinque giorni dopo la sua morte.
Per alcuni Bartolomeo Ruspini fu un evidente opportunista, che perse alcune inaugurazioni per farsi pubblicità, ciò lo fece il bersaglio di numerosi attacchi e gli valse il soprannome di «Duca di Toscana». Per altri fu il simbolo della gentilezza, della generosità, dell’ospitalità, della convivialità, della spontaneità, dell’onestà e soprattutto, della carità. Il suo gusto per la danza e la sua presenza lo fecero un eccellente Maestro di Cerimonia massone. Bell’uomo, certamente frequentava i circoli eleganti e fu chiaramente accettato per quello che era nelle più alte sfere malgrado (o forse proprio per) la bizzarra natura di alcuni suoi contatti che comprendevano Cagliostro e Stark. Una ben nota figura pubblica (diede disposizione a suo fratello di indirizzare le lettere «Ruspini, Inghilterra» da quando frequentemente era fuori Londra), fu ritratto e messo in caricatura numerose volte da famosi artisti ed è ricordato in memorie e lettere contemporanee. Alla sua morte nel 1813 i suoi effetti furono valutati a meno di 450 sterline. Ciò è generalmente attribuito alla sua filantropia e a un opulento stile di vita.
Articolo estratto da “Quaderni Brembani n.5” e scritto da don Giulio Gabanelli.
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