S.Croce inaugura il Giardino dell’Emigrante, museo a cielo aperto che celebra emigranti di tutti i tempi

È per loro che l'Associazione Santa Croce di San Pellegrino Terme ha deciso di realizzare il "Giardino dell'Emigrante", uno spazio che si pone come una sorta di museo a cielo aperto, che verrà inaugurato sabato 21 agosto.
19 Agosto 2021

La bergamasca, ed in particolare le nostre valli, è sempre stata nei secoli teatro di forti emigrazioni. Nonni e nonne, padri di famiglia, fratelli che hanno scelto – non senza un poco di sofferenza – di lasciare la terra natia, per andare a cercar fortuna lontano e spesso al di fuori dai confini nazionali.

È per loro che l'Associazione Santa Croce di San Pellegrino Terme ha deciso di realizzare il “Giardino dell'Emigrante”, uno spazio ricavato nell'area dell'ex cimitero (ormai dismesso dal 1972) che si pone come una sorta di museo a cielo aperto, che verrà inaugurato sabato 21 agosto. Lo scopo è quello di celebrare e ricordare proprio coloro che in tempi antichi hanno lasciato la piccola Santa Croce per costruire la propria vita altrove, senza però mai negare le proprie origini.

“Partiamo dai più antichi emigranti, come i celebri pittori Santacroce – spiega Adriano Avogadro, presidente dell'Associazione Santa Croce – fino al pittore rinascimentale Gianpaolo Cavagna per poi giungere a coloro che sono più vicini a noi: i nostri nonni, i nostri genitori, emigrati in tempi più recenti. Penso che tutte le famiglie abbiano vissuto direttamente oppure indirettamente l'emigrazione, soprattutto in Francia. Fra le personalità abbiamo voluto poi ricordare anche quella di Aldo Locatelli da Villa, un eccezionale artista trasferitosi in Brasile dove ha avuto un importante successo, e che proprio a Santa Croce ha lasciato alcune fra le sue più interessanti opere in tutta Italia, ovvero una serie di trenta affreschi all'interno della nostra Chiesa Parrocchiale”.

 

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Dopo l'inaugurazione del Giardino e la benedizione da parte del parroco Don Sergio, la serata proseguirà con un omaggio agli “Us de Santa Crus”, un gruppo canoro originario del paese e particolarmente attivo fra gli anni '70 e '80. “Il Gruppo, nei suoi anni d'oro, ha vissuto momenti di notevole importanza – spiega Avogadro – Sono comparsi per ben due volte alla Rai e anche su una rete svizzera, hanno avuto la possibilità di cantare alla Biennale di Venezia e in alcuni centri italiani piuttosto importanti, come Bologna, Milano, Brescia, Mantova e Como”.

Un repertorio ricercato e poco diffuso, che sabato 21 agosto verrà riproposto dal Coro Figli di Nessuno e da un Gruppo Canoro spontaneo nato a Santa Croce, mentre alcuni brani verranno riprodotti grazie a registrazioni originali. “Vogliamo ringraziare l'Amministrazione Comunale e soprattutto il GAL che hanno finanziato l'opera — conclude il presidente Avogadro — La serata sarà presentata da Carlo Musitelli, un amico della nostra Associazione, eccellente suonatore del baghèt (una cornamusa bergamasca di origini medievali, ndr) e studioso della musica popolare che ha caratterizzato quel periodo storico”.

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