Si rinnova il tradizionale appuntamento con il premio Angelo Quarenghi al medico sportivo, in ricordo della figura del sanpellegrinese dottor Angelo Quarenghi, medico della grande Inter guidata da Helenio Herrera. La sera di venerdì 21 ottobre, presso il salone delle feste dell’Hotel Bigio di San Pellegrino Terme, il riconoscimento è stato assegnato al dott. Maurizio Casasco, bresciano d’adozione, ma nato a Rivanazzano Terme (Pavia), Presidente Nazionale della Federazione Medico Sportiva Italiana (FMSI) e componente del Consiglio Nazionale del CONI, oltre che Vicepresidente dell’Executive Board della Federazione Europea di Medicina dello Sport.
Alla presenza di numerose personalità dello sport e non solo, è stato il dott. Giampietro Salvi, presidente del Comitato Coppa Angelo Quarenghi, a fare gli onori di casa.
“Siamo arrivati alla 24a edizione, il premio è organizzato insieme a Panathlon Bergamo e Coni di Bergamo, per ricordare un uomo che ha fatto tanto.” spiega il dott. Salvi, per poi ripercorrere l’albo d’oro del trofeo stesso, realizzato da Elia Ajolfi, noto scultore bergamasco. “Quest’anno tocca a Maurizio Casasco, continuando una tradizione di assoluto livello”. Grande soddisfazione anche per il sindaco di San Pellegrino Terme, Fausto Galizzi: “È un premio che è diventato una presenza puntuale per la nostra cittadina, siamo davvero onorati di queste illustri presenze. Sono tanti gli sportivi presenti, sicuramente è un’occasione importante, come l’uomo che ricordiamo questa sera”.
Sull’eredità di Quarenghi si concentra anche Lara Magoni, assessore regionale al Turismo, marketing territoriale e moda: “Ricordiamo questa sera l’artefice di una branca della medicina, siamo qua per Quarenghi. Il Comitato ha sempre premiato grandi nomi dello sport e della sanità, Casasco è un medico trasversale, molto legato allo sport, ha avuto una carriera straordinaria e il premio è meritatissimo”.
La premiazione. Foto Gianni Gritti
A consegnare il premio a Casasco è il dott. Mario Ireneo Sturla (anche lui ha ricevuto il premio nel 2020), da decenni riferimento per il mondo del ciclismo e del pugilato: “Questa sera andiamo a ricordare un pioniere della medicina dello sport. Con grande grande orgoglio presento Maurizio, un vero fuoriclasse. Uomo da multiforme ingegno lo definirei. Abbiamo avuto percorsi simili – racconta Sturla – prediligendo sport diversi. Maurizio ha una avuto un percorso inarrestabile, ma ha conservato amore per la propria terra e grande sensibilità per gli appelli che gli rivolgiamo nel migliorare la medicina sportiva. Io non posso dimenticare i tanti momenti insieme, abbiamo partecipato a congressi in tutto il mondo. È un grandissimo privilegio potergli conferire questo riconoscimento, ho chiesto a tanti campioni di essere qua per rendergli onore, è la testimonianza migliore per una persona che mi onora della sua presenza”.
Ecco allora il momento della consegna del Premio Quarenghi a Maurizio Casasco. “Sono davvero onorato. Mi rende orgoglioso anche perché conoscevo tanti di quelli che l’hanno vinto prima di me. Quello che abbiamo dato ai medici sportivi nasce da pionieri come Quarenghi, che conoscevo di fama, o Calligaris – spiega Casasco -. Mi hanno trasmesso l’amore per la disciplina e valori non solo scientifici ma etici, da passare poi ai giovani. Come medici cerchiamo di dare amore per la ricerca, per tutta l’umanità, per avere valori umani, come responsabilità e senso del dovere. È il significato della tradizione, non si trasmette solo la scienza. I medici sportivi spesso vengono dimenticati, ma questa specialità è nata a Milano, è importante riconoscerlo, l’Italia ha una grande conoscenza in questo ambito”.
Una branca la cui importanza non può essere secondaria, non solo per lo sport. “Dà la possibilità all’uomo di aver qualcosa in più, sono stato all’assemblea dell’Onu per parlare di patologie e di come l’infiammazione cellulare si prevenga con l’attività fisica, il mondo dello sport e la ricerca sugli atleti a massimo livello aiuta tutto il sistema sanitario” perché la ricerca non deve restare chiusa nei laboratori: “Utilizzare questa conoscenza è fondamentale, per tutta una serie di tematiche, anche sociali. I risultati sugli atleti sono dati che devono essere trasferiti alla popolazione, un governo che sa valorizzare la medicina dello sport è importantissimo. Lo stesso vale per l’educazione: la medicina dello sport deve educare, anche durante le visite di medicina sportiva, anche per la salute mentale, l’attività fisica contribuisce a mantenere in salute l’ippocampo e la sua plasticità, in ogni età. Il valore umano, in ogni caso, non ha pari con quello scientifico, il primo deve essere superiore. Senza quei valori che Quarenghi ha interpretato benissimo non può esserci progresso”.