San Pellegrino recupera l’ex ponte ferroviario: via ai lavori

Un’importante opera di riqualificazione che permetterà il passaggio in sicurezza di pedoni e biciclette, con attenzione anche ai disabili.
29 Marzo 2024

Nelle prossime settimane via ai lavori per il recupero dell’ex ponte ferroviario di San Pellegrino Terme. Per decenni ha servito la linea ferroviaria che, da Bergamo, percorreva l’intera Valle Brembana. Oggi è utilizzato da residenti, studenti e dipendenti per attraversare il fiume da Pregalleno a Ruspino.

L’intervento è stato possibile grazie ad un finanziamento regionale da 900 mila euro. I lavori dovrebbero terminare in sei mesi circa, durante i quali verrà garantito il passaggio. Un centinaio di metri in lunghezza, che ancora conserva il tracciato dei vecchi binari e gli spazi di fuga dei pedoni: così si presenta, oggi, il viadotto.

Grazie all’intervento, il ponte verrà completamente recuperato e rinnovato, reso accessibile ai disabili, e accompagnato da un’importante opera di manutenzione e riqualificazione che permetterà il passaggio in sicurezza sia dei pedoni – che oggi lo usano come scorciatoia fra le due sponde – che per le biciclette. Queste ultime meritano un’attenzione speciale, dal momento che il ponte si trova a pochi passi dalla pista ciclopedonale della Valle Brembana.

Aperto nel 1908, per anni vi ha transitato l’allora trenino della Val Brembana, trasportando pendolari su e giù da Bergamo a Piazza Brembana fino al 1966, quando la linea venne interrotta. Vent’anni fa doveva essere demolito a favore della galleria della SS470, per fare posto allo svincolo della nuova variante. Tuttavia, la Soprintendenza si oppose: acconsentì solamente ad una demolizione parziale, che lasciasse però intatta una porzione come testimonianza storica.

Nel 2007 il Demanio pensò di chiuderlo, ma quella volta ad opporsi fu il Comune di San Pellegrino Terme che lo acquistò qualche anno fa. Il motivo era l’ormai funzione sociale che il passaggio aveva assunto nel tempo. Funzione che ora verrà migliorata e soprattutto messa in sicurezza grazie al nuovo intervento di recupero.

Fonte: L'Eco di Bergamo

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