Lo stadio comunale di San Pellegrino Terme torna a riempirsi per un altro soleggiato fine settimana di calcio giovanile sabato 19 agosto. Va in scena la finale della seconda edizione della Coppa Alfredo Calligaris, categoria Under 17, organizzata dal Comitato Coppa Angelo Quarenghi. Per l’occasione, si affrontano Albinoleffe e Rappresentativa Dilettanti Regione Lombardia, alla sua prima partecipazione assoluta alla rassegna brembana. La partita è preceduta da un minuto di silenzio in ricordo di Carlo Mazzone, storico allenatore scomparso in giornata. QUA la cronaca della partita per il 3° e 4° posto vinta dall’Hellas Verona 3-1 contro l’Atalanta.
Nemmeno il tempo di cominciare e Albinoleffe già in attacco, bella progressione di Pellegrini che arriva in area e incrocia col sinistro, Trevisani c’è. La Rappresentativa risponde subito con un pericolosissimo traversone dalla sinistra, nessun attaccante trova l’impatto con la sfera. Ancora i lombardi pericolosi, ma ad aprire la rete è l’Albinoleffe: Panza scatta in avanti e batte Trevisani con un tocco preciso, ottima azione dei seriani ma in generale entrambe le squadre mostrano propensione al gioco offensivo.
La Rappresentativa ci prova con una botta di Ciceri, murato. I ritmi di gioco portano a molti errori ma ad altrettante azioni offensive: Riva si inserisce alle spalle della difesa della Rappresentativa, bravo Trevisani a chiudergli la strada. Albinoleffe più pericolosa in questa fase, ottima connessione tra attacco e centrocampo. Si alza l’intensità dei contrasti, partita che diventa più ruvida. Grande numero di Rossi sulla fascia per la Rappresentativa, il numero 16 è padrone dell’out sinistro. I verdi hanno però difficoltà a capitalizzare le occasioni create, Perrucchini se ne va via in contropiede ma spreca tutto con un dribbling di troppo in area.
Un paio di interventi sopra le righe infiammano i giocatori, partita che rischia di diventare troppo fisica, a discapito della qualità che comunque si è vista. A 5’ dalla fine, punto di svolta. Pace – eletto miglior giocatore del torneo – riceve una grande imbucata e si invola davanti al portiere, Delcarro lo stende appena fuori area e l’arbitro lo espelle: Albinoleffe in dieci uomini, i seriano cambiano assetto per affrontare in inferiorità numerica gli oltre 35 minuti rimanenti. La Rappresentativa si riversa in avanti, corner molto profondo che trova Oprandi sul secondo palo, conclusione al volo sbilenca.
Com’è prevedibile, la ripresa vede la Rappresentativa proiettata in attacco, destro violento di Ciceri che esce di nulla. L’Albinoleffe attacca in contropiede, traversone basso dalla destra e palla che per poco non entra in porta dopo una serie di rimpalli. I seriani hanno il vantaggio di poter giocare in ripartenza, riuscendo nel contempo a non soffrire troppo in difesa. Corner dalla destra per i celesti, rimpallo a cui segue un altro calcio d’angolo: traversone battuto lungo, Riva sul secondo palo svetta e mette la palla in rete dal lato opposto, colpo di testa perfetto per il raddoppio dell’Albinoleffe. Meno di venti minuti a disposizione per la Rappresentativa, nonostante il vantaggio numerico la strada si fa in salita.
Le occasioni non mancano, prima una traversa scheggiata, poi sul successivo corner una schiacciata di testa che esce per centimetri: si resta in ogni caso sul 2 a 0, con la Rappresentativa Lombardia che si ridispone con un assetto ancora più offensivo. Alla fine, il gol arriva: ennesimo angolo dalla destra, Gondor a centro area ci mette lo zampino e dimezza lo svantaggio a meno di venti dalla fine.
Il gioco si fa più confuso, complice la frenesia di entrambe le squadre. La Rappresentativa non trova una via diretta per la rete, complici le tante azioni spezzettate che non favoriscono di certo gli attaccanti. I celesti cercano spesso giocate di alleggerimento, con tante punizioni conquistate in mezzo al campo. Si entra nei quattro minuti aggiuntivi, si gioca ad una sola porta ma la palla non arriva mai nella zona di Carrara. L’Albinoleffe può così sollevare la seconda Coppa Alfredo Calligaris, al termine di una partita giocata con enorme dedizione e concentrazione, soprattutto considerata l’inferiorità numerica.