Sono iniziati a Santa Brigida i lavori di messa in sicurezza volti a ripristinare l’area che, ormai da diversi anni a questa parte, è oggetto di avvallamenti e voragini. L’intervento, dal costo di 60 mila euro, non è altro che il primo step di un più ampio progetto di competenza comunale, che prevede costi complessivi pari a 880 mila euro.
Il cantiere si occuperà di riempire di sassi la parte più profonda della depressione e man mano colmarla di materiale sempre più piccolo per poi ripristinare, infine, il prato. Ma l’obiettivo finale è un intervento sotterraneo delle ex cave di Bolferino-Grassello, che si estendono sotto quella particolare zona di Santa Brigida e origine del problema.
Sotto tutto il territorio comunale si trovano infatti le ex cave di gesso, successivamente chiuse negli anni Settanta e nel tempo riempitesi d’acqua, motivo per cui il terreno sovrastante mostra segni di cedimento. Il primo di particolare nota si è presentato nel 2020: una doppia depressione costrinse la Provincia (la strada è provinciale) a istituire il senso unico alternato.
Tuttavia la zona è stata oggetto di altri avvallamenti, il più grande dei quali si trova in località Bindo ed è profondo ben 11 metri. Proprio questo da qualche anno minaccia sia alla sicurezza della strada – unico collegamento fra Santa Brigida e Cusio – che a quella di un capannone che si trova poco a monte.
Anche da Via Tasso ci sarà un intervento, ora in fase di progettazione, per un totale complessivo di circa 950 mila euro. I lavori prevedono la realizzazione di due collegamenti, una sorta di ponti, sotterranei che supereranno il vuoto creatosi tutt’attorno e sotto la strada. Per quanto riguarda le altre zone di paese, la situazione non mostra particolari preoccupazioni. Oltre a quella di Bolferino-Grassello ci sono altre due cave: quella di Carale-Monticello, messa in sicurezza dal 2005 al 2015 con un intervento da 4,2 milioni di euro che permise di togliere ben 50 mila metri cubi di acqua, e quella di Cornello, ancora da sistemare.