Sant’Omobono amico dei rospi: il Comune chiude la strada per consentire le attività di salvataggio

Chiusa Lungotorrente Gabriele Mager (in zona Laghetto dei Cigni) fino al 30 Aprile 2025. L'anno scorso salvati oltre mille esemplari.
29 Marzo 2025

A seguito dell’intervento programmato dalla Comunità Montana Valle Imagna per l’avvio delle attività di salvataggio degli anfibi durante il periodo migratorio, l’Amministrazione Comunale di Sant’Omobono Terme ha predisposto la chiusura serale della strada denominata Lungotorrente Gabriele Mager (in zona Laghetto dei Cigni) fino al 30 Aprile 2025.

La finalità di questo intervento sussiste nel raccogliere e allontanare dalla sede stradale i numerosi anfibi che, in assenza di intervento, rischierebbero di essere schiacciati dai veicoli in transito. Una volta recuperati questi piccoli animali si provvederà poi al rilascio degli stessi in luoghi più sicuri. Tale attività verrà effettuata dalle Guardie Ecologiche Volontarie (GEV) della Comunità Montana Valle Imagna, unitamente a cittadini volontari, debitamente formati e assicurati.

L’operazione di salvataggio si svolgerà nelle ore serali, prevalentemente in condizioni di pioggia.
“La chiusura della strada e l’impedimento del transito di veicoli sulla stessa è un atto intrapreso per garantire l’incolumità dei volontari che sono coinvolti in questa opera di salvataggio degli anfibi. Il divieto riguarderà entrambi i sensi di marcia, nel tratto di strada compreso tra l’edicola votiva e l’intersezione con via Gaetano Donizetti e riguarderà l’orario compreso tra le ore 19:00 e le ore 24:00, fino al 30 aprile 2025.

“Sono certo che tale limitazione non arrecherà disagi alla cittadinanza essendo questo tratto di strada poco frequentato dai veicoli durante la notte, ma sono altrettanto convinto della necessità di tale intervento. Per questo ringrazio tutti coloro che si adopereranno per questa opera di salvataggio, a partire dalle guardie ecologiche ad arrivare ad ogni singolo volontario” dichiara il sindaco Ivo Manzoni.

“La migrazione della popolazione di anfibi a Sant’Omobono Terme nel periodo pre e post riproduttivo è l’ultima in ordine di tempi segnalata alla Comunità Montana (già attiva con azioni di salvataggi stradali dal 2012 a Costa Valle Imagna e dal 2018 ad Almenno San Bartolomeo) da un cittadino nell’anno 2019. Nel 2020, a causa del Covid, non si poterono svolgere azioni che quindi hanno avuto il loro inizio solo nel 2021, quando venne salvato un centinaio di individui e, nel giro di pochi anni, nel 2024 si sono conteggiati oltre mille unità, divenendo quindi la località della Valle Imagna con la popolazione più numerosa di anfibi. Sono quasi tutti Rospo comune Bufo bufo, ma, occasionalmente, vengono salvati anche individui di Rana montana e di Salamandra pezzata.

Le attività di salvataggio vengono svolte da alcune Guardie Ecologiche della Comunità Montana e da alcuni cittadini volontari provenienti da Brumano, Zogno, Berbenno, Locatello, Suisio e Sant’Omobono Terme, a cui da quest’anno si sono aggiunti anche un papà con il figlioletto di Sant’Omobono. Da segnalare la preziosa collaborazione delle “sentinelle”, persone che la sera portano a spasso il cane e ci avvisano sull’inizio e la consistenza dei vari movimenti. Occorre ringraziare il sindaco di Sant’Omobono Terme per la sensibilità dimostrata nel valutare la richiesta di chiusura ed emettere l’ordinanza, perché non sono molte le amministrazioni comunali in Italia che prendono a cuore questo tema, tanto da valutare l’ipotesi di posizionare delle barriere fisse e dei sottopassi lungo il tratto di strada interessato, in modo tale che gli individui che si spostano potranno attraversare la strada con un minor rischio di essere schiacciati (se l’intervento verrà finanziato con un prossimo bando regionale)” dichiara soddisfatto Roberto Rota, responsabile dell’ufficio agricoltura della Comunità Montana Valle Imagna e membro del Comitato Scientifico della Stazione Sperimentale Regionale Anfibi, che ha sede presso il Parco dei Colli di Bergamo. La data del termine dell’intervento fissata per il 30 aprile 2025, potrebbe comunque essere anticipata qualora la migrazione degli anfibi risultasse completata.

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