Compaiono sassi dipinti qua e là per Sant’Omobono Terme, ad esempio, lungo il Percorso Vitae o nelle scuole e nei parchi del capoluogo valdimagnino, ma anche ad Almenno San Bartolomeo. A realizzare questi minuscoli e curiosi pezzi d’arte è Marinella Stucchi, 65 anni di Sant’Omobono (originaria della provincia di Como), ex responsabile amministrativo di un’azienda tedesca, ora in pensione.
“Sono autodidatta, ma nulla mi ha mai fermata – spiega Marinella, il cui percorso di studi da segretaria e poi il successivo lavoro in ambito aziendale non sono mai riusciti a spegnerne l’animo creativo. – Ho iniziato a dipingere sassi l’anno scorso, tra settembre e ottobre 2023 – dichiara – Il mio obiettivo era quello di strappare un sorriso a chiunque trovasse una delle mie creazioni.
Quest’anno – prosegue l’artista dei sassolini – non ho lasciato sassi sul Percorso Vitae perché pioveva sempre, ma li ho invece sparsi a Selino Basso nelle scuole, nel parchetto, all’asilo, e nei bar, poi sono salita qualche volta nelle frazioni di Cepino e Mazzoleni. Durante la Festa della Donna ne ho dati alcuni al negozio Jolly Market che li regalava alle clienti in alternativa della solita mimosa. Alcuni li ho portati anche a San Tomè, lungo il percorso ciclopedonale, poi ho collaborato anche con i ragazzi della Cooperativa Giovani Orme di Corna Imagna”.
Marinella, con costanza e ottimismo, si è guadagnata il titolo di “signora dei sassi” ed è oggi conosciuta da numerosissimi presso Sant’Omobono per via dell’iniziativa “Sasso sorriso” da lei intrapresa. “Esistevano altri gruppi con questo stesso nome su Facebook (ad esempio in Sei di Sant’Omobono Se... ndr)” spiega Marinella: “Ho infatti iniziato prendendo spunto da loro”.
I sassi dipinti dalla donna non hanno soggetto unico e sono realizzati utilizzando tecniche e materiali differenti tra loro. “Ho trascorso un periodo durante il quale dipingevo su pietra ollare, quella usata in ambito edilizio” racconta Marinella, che, dopo una lunga pausa dovuta alla mancanza di tempo, è riuscita a riprendere controllo delle redini di una passione che non l’aveva mai abbandonata.
L’utilizzo di colori acrilici e di pennarelli le ha inoltre consentito di recuperare il tempo perso, producendo nei trascorsi mesi di pioggia, una numerosa quantità di pietre dipinte.
Specifica poi che, inizialmente, dovette chiarire il fatto che chiunque trovasse uno dei suoi sassi potesse raccoglierlo e tenerlo con sé, ciò a testimonianza del fatto che quanto stava nascendo a Sant’Omobono fosse qualcosa di nuovo ed inedito. Un’iniziativa da lei promossa con entusiasmo, che ha spinto anche altre donne del posto a seguire l’esempio di Marinella portando la creazione di una vera e propria catena di sorrisi.