Sedrina, Eusko Bar: ”multati per i clienti sul marciapiede, è accanimento”. Il sindaco: ”Dichiarazioni pretestuose”

Lettera firmata dai titolari dell'Euskobar, piccolo locale nel centro di Sedrina, che denuncerebbero un accanimento delle autorità. Il sindaco Micheli replica: ''Se le forze dell'ordine sono intervenute, avranno ritenuto opportuno farlo''.
5 Giugno 2020

È giunta in redazione una lettera firmata da Alessandra Gotti e Davide Gherardi, titolari dell'Eusko bar, un piccolo locale nel centro di Sedrina.“Siamo qui per raccontare ai lettori del continuo accanimento da parte dell’autorità nei confronti della nostra attività – si legge nella missiva – Nelle piccole realtà come la nostra si sa, ci si conosce tutti, e non esiste via o marciapiede del paese in cui due persone che si incontrano non si salutino, anche se magari non se ne conosce il nome”.

Anche noi come tutti gli esercenti d’Italia abbiamo sofferto economicamente per la chiusura obbligatoria per evitare il diffondersi del Covid-19 – proseguono i titolari, che il 4 maggio hanno iniziato ad effettuare servizio in modalità take awaycon le migliori intenzioni per ripartire nel pieno rispetto delle regole. A quanto pare però il nostro vicinato (da sempre infastidito dalla nostra presenza) non è certo dalla nostra parte, come testimoniano le continue lamentele alla stazione Carabinieri di Zogno.

Il primo episodio denunciato dai titolari risale al 23 maggio, protagonista un gruppo di quindici ciclisti giunti dalla ciclopedonale. “I ciclisti, che consumavano bevande da asporto sul marciapiede alla giusta distanza l’uno dall’altro, ha subito provocato l’intervento della polizia locale che ha sgomberato la zona, intimando che le bevande dovevano essere consumate a 100 metri dal locale” affermano i titolari. Secondo quanto riportato nella lettera, un secondo episodio sarebbe avvenuto il 16 maggio.

Multa di 280 euro e attività chiusa per 3 giorni

Una pattuglia dei Carabinieri della stazione di Zogno di passaggio, ignora completamente l’assembramento di 6 o 7 persone in coda davanti al supermercato di fronte – prosegue la lettera – per concentrarsi su un ragazzo che essendo l’unico cliente in quell’istante, stava fumando una sigaretta sul marciapiede nelle immediate vicinanze del locale, dopo aver bevuto il caffè. Il 3 giugno inoltre dopo l’uscita dei Carabinieri della stazione di Zogno il giorno 1 giugno a seguito delle continue lamentele del vicinato, ci viene notificato un verbale di 280 euro, con conseguente chiusura di 3 giorni dell’attività”.

Perché, secondo quanto verbalizzato , dei gruppetti per un totale di circa 8 ragazzi sostava sul marciapiede all’esterno del locale in un’area di circa 5m x1,8, mentre all’interno del locale (sempre secondo verbale) sono rispettate le corrette distanze e l’uso di mascherine e gel igienizzante – precisano – Ora mi pare lecito pormi la domanda: posso io, gestore di un locale essere responsabile anche per quanto accade sul marciapiede? E non si parla dell’immediato, fuori dalla porta, ma anche di distanze di 20 o 30 metri dal locale, quindi non visibili da chi opera al bancone?”.

Come può un’ attività già provata da 2 mesi di chiusura pensare di poter assumere (come consigliato dalle forze dell’ordine) personale per la gestione di un’area esterna che non ci riguarda né ci compete? – è lo sfogo dei titolari – Come possiamo essere sanzionati per non aver fatto rispettare le distanze su un marciapiede, ovvero suolo pubblico , in cui il mantenimento dell’ordine spetta solamente alle forze dell’ordine?”.

Inoltre tengo a precisare che già in epoche precedenti al Covid-19 fummo convocati in municipio dal sindaco Micheli, la cui residenza è di fatto di fronte alla nostra attività. Lo stesso, infastidito dai rumori del vociare di alcuni ragazzi, che successivamente alla chiusura del locale stazionavano nella zona, ci attribuiva la responsabilità, anche se esso era di fatto chiuso con saracinesca abbassata e insegna spenta – si conclude la lettera – Certi di aver sempre dato il massimo per limitare atteggiamenti fastidiosi per il vicinato, speriamo che tale processo di accanimento nei nostri confronti cessi al più presto, specialmente in un momento come questo, in cui tutti quanti dobbiamo dare il massimo della nostra solidarietà per ripartire”.

Il sindaco Micheli replica: ''Se le forze dell'ordine sono intervenute, avranno ritenuto opportuno farlo''

Il sindaco di Sedrina Stefano Micheli, da noi contattato, ha voluto replicare alle argomentazioni della lettera. “Innanzitutto ci tengo ad esprimere rammarico per quanto accaduto, credo che nessuno possa essere felice a seguito di tale circostanza, ancor più un sindaco, nell'apprendere che un esercizio pubblico del paese venga sanzionato e fatto chiudere a seguito dell'intervento delle Forze dell'Ordine. A tal proposito ho contattato oggi stesso (ieri per chi legge ndr) il maresciallo che è intervenuto lunedì sera, per avere informazioni relativamente ai fatti accaduti”.

Lo stesso maresciallo mi ha riferito essere intervenuto più volte nelle scorse settimane, una volta anche in presenza dell'agente di polizia locale e in più occasioni è stato fatto solamente un richiamo verbale – prosegue il primo cittadino – Se a seguito dell'intervento di lunedì sera le forze dell'ordine hanno ritenuto di provvedere con sanzione e chiusura credo che le stesse avranno ritenuto opportuno farlo; inoltre qualora i titolari non ritenessero giuste le motivazioni riportate nel verbale, potranno fare ricorso alle autorità competenti, come previsto dalla legge”.

Relativamente alle dichiarazioni riportate dai titolari in merito alle segnalazioni da parte dei vicini e di un “accanimento” di sorta nei confronti dell'attività commerciale, reputo la dichiarazione pretestuosa e non corrispondente al vero oltre che una mancanza di rispetto nei confronti dei residenti nelle abitazioni vicine al bar; pertanto invito gli stessi titolari a rettificare le loro dichiarazioni nel rispetto dei cittadini” aggiunge il sindaco Micheli.

Se poi negli anni scorsi sono pervenute lamentele da parte dei vicini e per le quali ho provveduto a convocare i titolari per approfondire i problemi di disturbo della quiete pubblica che mi venivano segnalati, non credo che questo possa significare un accanimento nei confronti dell'attività, ma solo dello svolgimento dei compiti che il mio ruolo pubblico comporta – precisa Micheli – ritengo infatti che in una via residenziale i residenti all'una di notte abbiano il diritto di poter riposare tranquilli e di pretendere il rispetto di un diritto fondamentale come è quello del riposo, situazione che in particolare nel periodo estivo e al fine settimana purtroppo non è sempre possibile”.

Salvo rettifiche e chiarimenti, relativamente alle dichiarazioni riportate nei miei confronti mi rivolgerò nelle sedi opportune al fine di tutelare la mia persona da diffamazioni di sorta – conclude il sindaco – Colgo l'occasione per ringraziare l'attività delle Forze dell'Ordine che, in particolar modo in questo periodo di emergenza sanitaria, prestano il loro servizio per la tutela delle norme in vigore, al fine di tutelare la salute ed evitare al minimo il rischio di contagi. Ringrazio anche tutti i commercianti e i titolari di attività che con impegno e fatica, comprensivi della delicatezza del periodo che stiamo vivendo, stanno dimostrando la massima collaborazione nella gestione delle loro attività per il Bene di Tutti”.

Ultime Notizie

X
X
linkcross