Dopo l'appello del sindaco di San Pellegrino Terme e del vicesindaco di Zogno, anche il Comitato Viabilità Valle Brembana ha deciso di scendere in prima linea a sostegno di un tema particolarmente sensibile ai brembani (e non solo): si tratta della cantierizzazione della variante di Villa d'Almè alla strada provinciale ex SS470dir, nonché il terzo lotto della Tangenziale Sud più conosciuto come “Paladina – Sedrina”.
In una nota firmata dai rappresentanti – Ezio Sangiovanni Gelmini, Bruno Piazzalunga, Giancarlo Viscardi e Loredana Viscardi –, il Comitato si rivolge direttamente a Gianfranco Gafforelli, Presidente della Provincia di Bergamo.
“Siamo consci dell’impegno che l’Amministrazione ha posto in essere per poter dare il via a questo ultimo lotto di completamento della Tangenziale sud di Bergamo e di questo ne diamo atto – si legge nell'appello – ma purtroppo ad oggi, complice anche l’inaspettata e considerevole lievitazione dei costi stimati, non si può ipotizzare una realistica data di inizio dei lavori. Le opere realizzate da Treviolo a Paladina (riqualificazione stradale) e a Zogno (variante in galleria) non porteranno alcun beneficio alla valle Brembana se non saranno integrate con la realizzazione dalla variante in questione”.
Questo perché, come sottolineano dal Comitato, il rischio è che il problema non venga risolto, ma semplicemente si sposti a monte da Curno a Valbrembo, e a valle da Zogno a Botta di Sedrina.
“Sarebbe paradossale aver investito un'enorme quantità di risorse pubbliche per realizzare queste due importantissime opere viarie e non ottenere un risultato apprezzabile – si legge nella nota – La Valle Brembana ha necessitò di essere supportata con infrastrutture viarie all'altezza della situazione, sia a beneficio del tessuto economico che va tutelato per salvare i posti di lavoro, sia per una vivibilità migliore a beneficio dei tempi di spostamento dei pendolari ed anche per un ambiente più salubre, meno inquinato dai gas di scarico che tutti noi ogni giorno respiriamo. La valle si spopola e le ragioni sono evidenti”.
Il suggerimento del Comitato è quello di far fronte alla lievitazione dei costi (quasi 420 mila euro) per il progetto preliminare attraverso i fondi europei di cui Anas (o Regione Lombardia) potrebbero disporre e quindi utilizzare sul territorio.
“Riteniamo sia questa una carta da giocare – conclude il Comitato – tutte le forze politiche del territorio, senza distinzioni di sorta, devono unirsi e fare quadrato, o come piace ora “fare squadra”. L'unione fa la forza e tutti insieme possiamo ottenere l'ambito risultato”.
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