Una vittoria senza sforzi eccessivi e con le giuste rotazioni, viatico ideale per ripulire le scorie dell’Olimpico e puntare con convinzione su Dublino. L’Atalanta batte 0-2 il Lecce in trasferta e conquista (con due giornate di anticipo e alla faccia degli asterischi) la qualificazione alla prossima Champions League.
In panchina c’è Tullio Gritti al posto di Gasperini, squalificato dopo il secondo giallo rimediato contro la Roma al momento del rigore. La gestione delle rotazioni è una priorità nonostante la partita di Lecce sia il primo “match point” per arrivare in zona Champions: la finale di Europa League a Dublino è ovviamente un “appuntamento con la storia” ben più preponderante.
Assenti Holm, De Roon e Kolasinac per infortunio così come Koopmeiners per squalifica, in campo c’è una formazione con otto undicesimi cambiati rispetto alla sfida persa in Coppa Italia con la Juventus. In campo ci sono Musso; Toloi, Hien, Bonfanti; Hateboer, Scalvini, Pasalic, Zappacosta; Miranchuk; Touré, Scamacca. Il ritmo non è particolarmente elevato e l’Atalanta circumnaviga con qualche imprecisione l’area leccese, senza costruire cross interessanti e pericolosi. Un poco più incisiva la penetrazione centrale con Scamacca e Touré, ma manca la scintilla giusta.
Al tiro arrivano Miranchuk e Scamacca (deboli) e soprattutto Pasalic che ci prova da due passi ma Falcone sfodera il tocco prodigioso. Al tiro da dentro il campo anche Zappacosta che scheggia il palo esterno lontano. Buone intenzioni ma nulla più per i salentini in avanti, l’unico sussulto allo scadere del primo tempo con Dorgu che infila Musso in contropiede, ma dopo essere partito in posizione di fuorigioco, confermato dal VAR. Al riposo si va inevitabilmente sullo 0-0.
Nel secondo tempo entrano De Keteleare e Ederson, al posto di Touré e Zappacosta e la mossa si rivela decisiva, tanto che nei primi otto minuti i neroazzurri si portano sullo 0-2. Prima una bella intuizione di esterno di Scamacca mette De Keteleare davanti alla porta: il belga non sbaglia il tocco sotto ed è 0-1.
Poco dopo, su cross da corner un grappolo atalantino circonda Falcone in uscita alta ed è Scamacca che tocca di testa in porta: 0-2. Di qui alla fine la gestione di ritmo e tattica è tutta atalantina e c’è spazio anche per Djmsiiti, A dopo e Bakker. Il Lecce appare stanco e demotivato e all’87esimo c’è l’ultimo sussulto con un palo di Piccoli dopo errore jn disimpegno.
Finisce 0-2 con un traguardo in altri tempi pazzesco: Atalanta qualificata in Champions League. Una performance da annali, ma in questa stagione straordinaria c’è ancora una finale da giocare, a Dublino con il Bayer Leverkusen campione di Germania. I sogni non sono ancora finiti, adòss!