Nell’anno di “Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023”, per favorire una panoramica artistica sulle Alpi e le Prealpi, che sono le protagoniste indiscusse del territorio delle province di Bergamo e di Brescia, il “Circolo Artistico Bergamasco” organizza una mostra d’arte “collettiva” (pittori, scultori, fotografi) dal titolo “La montagna Orobica”, aperta da venerdì 5 maggio a mercoledì 17 maggio, presso la Sala Manzù, della Provincia di Bergamo. Un viaggio attraverso l’iconografia della montagna vista dagli occhi sia degli associati del circolo sia di artisti bresciani: in tutto 78 artisti, di cui 12 bresciani.
La mostra sarà aperta al pubblico, da lunedì a sabato, dalle 16 alle 19; alla domenica, dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19. Un’esposizione strategica, il cui titolo ha offerto l’opportunità al Consorzio BIM Lago di Como e fiumi Brembo e Serio di Bergamo, su invito del “Circolo Artistico Bergamasco”, di organizzare un convegno, anch’esso dedicato alla montagna, intitolato “La montagna, da bene a risorsa”, che porrà sotto i riflettori il territorio montano, analizzando le sue opportunità socio-economiche, i possibili interventi di promozione e valorizzazione, ma anche le politiche di tutela e salvaguardia”.
Il convegno si svolgerà venerdì 5 maggio, alle 16, nella Sala Viterbi, presso il Palazzo della Provincia di Bergamo, in via Tasso, 8. Interverranno Carlo Personeni, presidente del Consorzio BIM Lago di Como e fiumi Brembo e Serio di Bergamo; Denis Flaccadori, presidente del Consorzio BIM fiume Oglio di Bergamo; Fabio Ferrari, delegato provinciale alla Montagna; Ivan Caccia, presidente del Parco delle Orobie Bergamasche. Al termine del convegno, alle 18, inaugurazione della mostra in Sala Manzù.
“Bisogna fare sinergia per salvare la montagna, non è così difficile – afferma Carlo Personeni, presidente del Consorzio BIM Bergamo – Tutti insieme, a tutti i livelli istituzionali, per dare un futuro sostenibile e rispettoso ai territori montani. La nostra montagna è chiaramente periferica rispetto ai poli urbani della pianura bergamasca: presenta criticità geo-morfologiche importanti, ha una struttura insediativa piuttosto fitta e frammentata, lamenta problemi di comunicazioni e carenza di servizi di base; e non basta offrire sull’altro piatto della bilancia specializzazioni produttive, aree di richiamo turistico, centri di produzioni agro-alimentari, complessi industriali e artigianali, zone di valorizzazione agricola e agrituristica, borghi di pregio culturale e ambientale.
Le problematiche superano le potenzialità. E’ evidente un disequilibrio fra città-pianura e montagna nell’erogazione dei necessari servizi alla popolazione e alle imprese. E’ obbligatorio ridurre i divari territoriali. Servono visioni, strategie e nuova programmazione sulla montagna. Dobbiamo incontrarci: il momento lo richiede, la ridiscussione sulle politiche climatiche ed energetiche lo impone, non in assemblea, ma in tavoli di lavoro tematici, per definire strumenti e opportunità per restare, tornare e investire in montagna”.