Soccorso alpino orobico, 253 gli interventi nel 2024: cadute e malori le cause principali

Numeri calati rispetto all'anno scorso, ma sempre elevati: "Affrontate la montagna con prudenza e senso di responsabilità".
22 Gennaio 2025

Dati 2024, VI Delegazione Orobica: è diminuito, ma rimane elevato, il numero di interventi svolti dai soccorritori della VI Delegazione Orobica del CNSAS – Corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico, che sono stati 253 (7 mortali), di cui 16 di ricerca persone disperse.

Negli interventi sono stati impegnati complessivamente 1.263 soccorritori, per un totale di oltre 5.300 ore di attività (di cui 291 ore da parte di 89 medici e infermieri del CNSAS) a favore di 266 persone (96% di nazionalità italiana) di cui 209 maschi 57 femmine.

La stazione che ha effettuato il maggior numero di interventi è Valbondione (54), seguita da Media Valle Seriana (44), Clusone (43) Valle Brembana (36), Schilpario (30), Oltre Il Colle (26) e Valle Imagna (20).

Le principali cause degli incidenti, per numero di persone soccorse, sono caduta (63), malore (55), scivolata (28), perdita dell’orientamento (26), incapacità (18), sfinimento (10), precipitazione (8).

Per tipo di attività, risultano soccorsi 153 escursionisti, 20 alpinisti, 9 ciclisti in mountain-bike, 8 praticanti arrampicata sportiva, 7 residenti in alpeggio, 6 in parapendio; a seguire altre attività con valori inferiori.

“E’ sicuramente positiva l’importante diminuzione del numero di incidenti e quindi di persone soccorse – sottolinea Damiano Carrara, delegato responsabile della VI Orobica del CNSAS – anche se probabilmente questo è dovuto soprattutto alle cattive condizioni meteo che hanno caratterizzato la primavera e l’inizio dell’estate, limitando le attività all’aperto. Vista ancora una volta la stragrande maggioranza di incidenti occorsi ad escursionisti, con un rilevante numero di persone soccorse che non risultano iscritte al CAl, non ci stancheremo mai di lanciare appelli ad affrontare la montagna con prudenza e senso di responsabilità, con la preparazione che possono offrire i corsi del CAl e affidandosi a guide alpine e accompagnatori di media montagna, curando la pianificazione dell’escursione, l’attrezzatura e l’abbigliamento anche per gli itinerari più semplici”.

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