Tra le misure del nuovo pacchetto oggi sul tavolo del governo ci sono nuove normative per lo smart working e l’accesso alla terza dose booster per chi ha più di 12 anni, ma soprattutto l’estensione dell’obbligo di Super Green Pass a tutti gli ultrasessantenni (forse anche per over 50) e ad alcuni settori lavorativi.
Non si esclude però che l’obbligo di Super Green Pass entri in vigore per chi ha dai 50 anni in su, tenendo conto – così vorrebbero le Regioni – “della fragilità dei soggetti più a rischio di ospedalizzazione”.
Nuove restrizioni all’orizzonte di Palazzo Chigi, soprattutto stanti le recenti pressioni della Conferenza delle Regioni al fine di tutelare le categorie a rischio: le Regioni si dicono disponibili alla collaborazione e spingono per interventi immediati, chiedendo a gran voce un generale riesame dei protocolli di gestione della crisi pandemica ed “una approfondita valutazione di livello scientifico da parte del Comitato Tecnico Scientifico e dell’Istituto Superiore di Sanità”, auspicando un approccio inedito “che miri a contenere le ospedalizzazioni, non limitando gli interventi alle sole misure di contenimento del contagio”.
Per evitare attriti tra i diversi schieramenti politici di fronte all’ipotesi dell’obbligo di Super Green Pass per tutte le categorie di lavoratori, si fa strada il compromesso della limitazione dell’obbligo di Green Pass rafforzato solo ad alcune categorie, per le quali è ritenuto indispensabile.
Un Super Green Pass obbligatorio che probabilmente guadagnerà posizioni, dunque, anche sul posto di lavoro e sono aperte le consultazioni su quali categorie sia opportuno includere nell’obbligo: di difficile attuazione l’obbligo per i dipendenti della pubblica amministrazione e del settore privato, mentre per gli altri settori l’obiettivo è quello di procedere per categorie.
All’attenzione del mondo politico e del CTS c’è in primo luogo il mondo dei lavoratori dello sport, con gli allenatori e i dipendenti di palestre e circoli e, a seguire, tutti i lavoratori a stretto contatto con le categorie più vulnerabili. L’obbligo di Super Green Pass con estensione dell’obbligo vaccinale alla terza dose o richiamo è già in vigore a decorrere dal 15 dicembre 2021 per i sanitari e il personale delle RSA (compresi amministrativi e funzionari), per gli insegnanti e gli operatori scolastici afferenti al sistema nazionale come da nota n.1534 del MIUR, nonché per tutto il personale del comparto della difesa, della sicurezza e del soccorso pubblico.
È ormai una certezza l’accessibilità alla terza dose anche per gli adolescenti di età compresa tra i 12 e i 18 anni, già a partire dal prossimo lunedì 10 gennaio. Per quanto riguarda lo smart working, come chiarito dal ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, il settore pubblico – che prevede per il lavoro agile un tetto del 49% dei dipendenti – applicherà lo smart working tramite accordo individuale, mentre per il settore privato – che prevede un tetto del 100% – è ammissibile lo smart working in forma semplificata, senza necessità di accordo individuale.