Terziario: grande recupero dopo una lunga scia negativa, ma fiducia in calo

I ricavi delle imprese del terziario di Bergamo diminuiscono rispetto a sei mesi fa, ma si confermano comunque superiori alla media del settore del terziario nazionale, anche in vista delle prossime festività natalizie.
25 Novembre 2024

È tempo di bilanci per le imprese del commercio, turismo e servizi con l’avvicinarsi di dicembre. Gli imprenditori del settore terziario di Bergamo mostrano un leggero peggioramento della fiducia. I ricavi delle imprese del terziario di Bergamo diminuiscono rispetto a sei mesi fa, ma si confermano comunque superiori alla media del settore del terziario nazionale, anche in vista delle prossime festività natalizie.

Rispetto al 2023, migliora significativamente il saldo tra imprese nuove nate e imprese cessate nella provincia di Bergamo, con un recupero ottimale che punta a invertire una lunga striscia di dati negativi (da -477 a -17). Il dato attesta la capacità di tenuta del terziario bergamasco e segna il recupero del settore dei servizi, che torna finalmente in attivo (da -167 a +62). È questo in estrema sintesi il quadro che emerge dall’ultimo rapporto dell’Osservatorio Congiunturale Confcommercio Bergamo- Format Research, con focus sull’andamento delle imprese e le prospettive in vista del primo trimestre 2025.

Il tessuto economico. Saldo in netto miglioramento

Le imprese del terziario (commercio, turismo, servizi) nel territorio della provincia di Bergamo sono quasi 44 mila (43.929) e costituiscono circa il 62% dell’intero tessuto imprenditoriale extra-agricolo del territorio, formato da 75.994 imprese, di cui 70.887 attive (Dati Infocamere). Sono attive nel commercio 17.564 imprese, nei servizi 20.826 e nel turismo 5.539. Migliora significativamente il saldo tra imprese nuove nate e imprese cessate che passa da-477 nel 2023 a – 17 nel 2024.

Le cessazioni passano da 827 nel 2023 a 404 nel 2024. Nell’ultimo trimestre di riferimento (III trim 2024) rispetto al III trim 2023 è aumentato il numero delle imprese nuove nate nel commercio (da 113 del III trimestre 2023 a 134 III trimestre 2024) e dei servizi (da 185 a 212). Le imprese nuove nate del turismo sono state meno rispetto al trimestre dell’anno precedente (da 52 scendono a 41). In tutti i settori, incluso il turismo, il saldo tra iscrizioni e cessazioni risulta in miglioramento. In particolare, nel commercio rispetto al III trimestre 2023 si va da – 192 a -59 nel III trimestre 2024; nel turismo da -118 a -20; nei servizi si va in attivo da -167 a + 62.

Clima di fiducia e congiuntura economica

Gli imprenditori del settore terziario di Bergamo mostrano un leggero peggioramento della fiducia nell’andamento dell’economia italiana nel secondo semestre del 2024. Nel secondo semestre del 2024 si registra un leggero peggioramento della fiducia nell’andamento della propria attività economica da parte delle imprese del terziario di Bergamo (da quota 39 si scende a 36). Anche a livello nazionale si registra una riduzione analoga sia pure con dati leggermente migliori (a 38).

L’indicatore relativo ai ricavi diminuisce rispetto a sei mesi fa, ma si conferma comunque superiore alla media del settore terziario nazionale, anche in vista delle prossime festività natalizie. L’occupazione delle imprese del terziario di Bergamo si mantiene stabile sia a livello congiunturale sia prospetticamente in vista del primo trimestre del 2025: le previsioni si attestano a quota 36. In generale ad avere maggiore fiducia sono le imprese del commercio e dei servizi, entrambe a quota 37, mentre il turismo si ferma a 35. Diminuisce la fiducia nell’andamento della propria impresa, si scende infatti da quota 48 a 45 e la previsione a marzo 2025 è stabile, a 45 (inferiore rispetto alla media nazionale dove è a 48).

Andamento dei ricavi, in diminuzione ma sopra la media nazionale

L’indicatore relativo ai ricavi diminuisce rispetto a sei mesi fa, ma si conferma comunque superiore alla media del settore terziario nazionale, anche in vista delle prossime festività natalizie. L’indice, in discesa rispetto a tre mesi e sei mesi fa, è a quota 48 (era 50 a marzo, 53 a settembre 2023). Un dato che pone comunque la nostra provincia al di sopra della media nazionale dove si attesta a 45. Più in linea al quadro nazionale per quanto riguarda le previsioni a marzo 2025: 48 per le imprese bergamasche, 47 per le imprese italiane. Per i ricavi vi sono differenze significative a seconda del settore: se i servizi sono a quota 53, il commercio si ferma a 46, il turismo a 45. Si allarga anche il gap a seconda della dimensione dell’impresa: si va da un indice a 39 nelle microimprese con 1 addetto a uno a 58 nelle imprese con più di 49 addetti, mentre si attestano a 52 le imprese con più di 10 dipendenti.

Occupazione stabile, anche in prospettiva dei primi mesi del 2025

L’occupazione si mantiene stabile sia a livello congiunturale sia prospetticamente in vista del primo trimestre del 2025. Lieve la flessione rispetto a marzo 2024, con una discesa quasi impercettibile da 51 da 50. In linea le previsioni per il 2025 con indice a 50, dato decisamente inferiore alla media nazionale a 54, rispetto agli attuali 53 e ai 54 di marzo. Quanto ai settori i servizi riportano il valore più alto, a 55, seguiti dal turismo a 48 e dal commercio, a 47. A livello dimensionale l’occupazione è migliore tra le imprese più grandi sopra i 10 addetti (a quota 54, cifra che sale nelle imprese più strutturate -dai 50 dipendenti in su – con indice a 56). Van meglio le piccole da 2 a 5 addetti (con indice a 46) rispetto a chi conta su 6-9 addetti (indice a 45).

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