Ancora nessuna conferma da Regione Lombardia, ma potrebbe presto esserci qualche novità sul fronte test sierologici, che potranno essere eseguiti anche dai laboratori privati. Fino ad oggi, infatti, i test Diasorin – la multinazionale a cui la Lombardia ha concesso attraverso un affidamento diretto la commessa dei kit – sono consentiti soltanto alle strutture pubbliche, in particolare agli ospedali. Ma le sollecitazioni dei cittadini e delle aziende potrebbero aver fatto tornare la Regione sui propri passi, soprattutto con l'avvicinarsi del 4 maggio quando migliaia di italiani torneranno a lavorare.
Le aziende chiedono infatti che anche a loro possa essere garantita la ripresa delle attività in piena sicurezza, incluso conoscere chi abbia contratto il virus (da sottoporre in seguito a tampone) e chi no. Non c'è ancora alcuna delibera da parte del Pirellone, ma la questione è al vaglio e pare che se ne parlerà anche durante la riunione con i rappresentanti di maggioranza del Consiglio.
Le condizioni per i privati potrebbero essere due: l'esecuzione di test con altissimo grado di affidabilità e la condivisione dei dati, punto chiave su cui la Regione non transige. Gli esiti dovrebbero infatti essere comunque comunicati attraverso le ATS locali, per contribuire alla costituzione di una mappatura del contagio. Dietro la non autorizzazione dei test fino a questo momento potrebbe nascondersi infatti la necessità di avere a disposizione dati che siano omogenei.
Questo perché, in assenza di unità di misura internazionali non ancora stabilite, diversi test potrebbero dare risultati differenti. Alcuni hanno contestato però la tesi, sostenendo che l'importante è che un individuo venga testato per sapere se abbia gli anticorpi oppure no, senza necessità di una omologazione. Un altro inghippo potrebbe celarsi nella scarsa disponibilità dei tamponi, fondamentali per dichiarare se un soggetto positivo a test sierologico sia ancora contagioso – e quindi non in condizioni di lavorare in sicurezza – oppure no. Se i tamponi mancano, quindi, potrebbe rivelarsi anche inutile aumentare la capacità degli esami sierologici.
Nel frattempo, il 29 aprile Regione Lombardia ha inviato una nota a Asst e Ats assicurando consegne di reagenti per l'esecuzione degli analisi. In bergamasca, dove i test sono effettuati dalle strutture ospedaliere dell'Asst Bergamo Est, Bergamo Ovest e Papa Giovanni XXIII, nuovi approvvigionamenti arriveranno dal 6 maggio e continueranno fino a fine giugno.
(Fonte: L'Eco di Bergamo)