Tra tecnologia e cura, 100 anni di Clinica Quarenghi. Michèle Quarenghi: “Una grande responsabilità”

Nei giorni scorsi, per celebrare i 100 anni di storia, l'Istituto Clinico Quarenghi di San Pellegrino ha promosso un convegno dal titolo: “Riabilitare oggi. Tecnologia, nuove competenze e tradizione in un sistema complesso con la persona al centro”.
28 Marzo 2025

Nell’anno in cui raggiunge l’importante traguardo dei 100 anni dalla sua fondazione, l’Istituto Clinico Quarenghi di San Pellegrino Terme, polo specializzato nel campo della riabilitazione neurologica, ortopedica, cardiologica e respiratoria, organizza il convegno dal titolo: “Riabilitare oggi. Tecnologia, nuove competenze e tradizione in un sistema complesso con la persona al centro”.

Venerdì 21 marzo 2025 al Centro Congressi Giovanni XXIII di Bergamo (viale Papa Giovanni XXIII, 106 – 24121 Bergamo) si è svolta una giornata  per promuovere un confronto sulle nuove sfide e sulle aspettative reali della riabilitazione moderna, senza perdere di vista la storia e la tradizione.

«Raggiungere cento anni di storia nella cura non è solo un traguardo, rappresenta anche una responsabilità – commenta Michèle Quarenghi, consigliere delegato dell’Istituto Clinico Quarenghi – Per questa ragione, come istituto abbiamo desiderato organizzare un convegno scientifico che rappresentasse un momento formativo, ma anche occasione di ampia riflessione sul tema della riabilitazione. Oggi, con le nostre radici che affondano nel passato, scegliamo di guardare al futuro: anzitutto con l’apertura a Bergamo del Centro Clinico Quarenghi, una struttura innovativa e fortemente orientata alla sostenibilità, dove proporremo percorsi riabilitativi e diagnostico-terapeutici all’avanguardia prendendo spunto dal modello che ci caratterizza a San Pellegrino Terme. Anche qui, abbiamo in programma interventi di ampliamento dell’offerta sanitaria e attendiamo possano divenire operativi cinque posti letto dedicati alla neuroriabilitazione. E nel frattempo abbiamo presentato anche istanza a Regione Lombardia per il riconoscimento quale struttura riabilitativa specialistica per le malattie rare neurologiche. Nel solco tracciato dal nostro fondatore, il nostro impegno per la salute e il benessere delle persone resta immutato, oggi come cento anni fa».

Alla luce dei rapidi e significativi progressi tecnologici, quali la diffusione dell’intelligenza artificiale, della robotica e della realtà virtuale, e in considerazione dello sviluppo di competenze sempre più specialistiche, all’interno dell’articolato sistema della cura si impone una riflessione sul ruolo della riabilitazione e della centralità dell’individuo, considerato come persona e non solamente come paziente.

L’evento ha ottenuto il patrocinio di Regione Lombardia, Provincia di Bergamo, Comune di Bergamo, Aiop Lombardia, Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Bergamo, Fnofi-Federazione Nazionale ordine Fisioterapisti, Ofi-Ordine fisioterapisti di Bergamo, Simfer-Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa, Sirn- Società Italiana di Riabilitazione Neurologica, Ssr-Società Scientifica Riabilitazione. Ricco il programma della giornata formativa, accreditata Ecm (4,9 crediti) e in collaborazione con ATS Bergamo: dopo il benvenuto di Michèle Quarenghi, consigliere delegato dell’Istituto Clinico Quarenghi e i saluti istituzionali, si è entrati nel vivo con l’introduzione a cura di Daniele Bosone, direttore sanitario della Fondazione Irccs Mondino di Pavia, nonché presidente dell’Istituto Clinico Quarenghi, dal titolo: “Curare la persona o la malattia? – «Nel 2025 – ha spiegato Bosone – curare in un contesto riabilitativo significa tenere la persona al centro concretamente, mettendo competenza, innovazione e tecnologia in dialogo con la multidimensionalità del paziente-persona, con la sua storia, le sue passioni e preoccupazioni, il contesto familiare e sociale, soprattutto in vista del ritorno alla quotidianità. In questo senso di forte impatto è l’umanizzazione: la persona deve essere accolta, non più ricoverata, coinvolgendola nella parte attiva del percorso di cura, rispettandola nella sua complessità, comunicando e ingaggiandola adeguatamente. In sintesi, dobbiamo puntare al concetto di ricovery, che significa non solo guarigione fisica, ma benessere psicologico e reintegrazione nella vita quotidiana­».

Gianvito Martino, direttore scientifico Irccs San Raffaele, nella sua lectio magistralis “Il futuro della medicina: le neurotecnologie al servizio della persona”, ha affrontato il rapporto tra medicina e tecnologia, con focus sull’intelligenza artificiale: «Dalle macchine automatiche della rivoluzione industriale, ai calcolatori degli anni ‘60, fino ai computer quantistici del XXI secolo: costruire “macchine” in grado di eseguire compiti caratteristici dell’intelligenza umana, riproducendo il funzionamento del cervello, è sempre stato il sogno nel cassetto dell’Homo Technologicus. Aspirazione legittima da sempre, ma che negli anni ‘50 ha preso forma compiuta grazie alla nascita della cosiddetta “intelligenza artificiale”, termine oramai noto ai più, ma non certo dai più intimamente compreso. Seppur fin da allora in continua evoluzione, tale disciplina ha però subito una rivoluzione concettuale e fattuale solo all’inizio degli anni ’80, quando sono state sviluppate le prime macchine capaci di apprendere autonomamente un’attività senza essere state programmate esplicitamente a farlo. Queste macchine sono già oggi di utilizzo comune in molti ambiti e quindi sono di certo utili, ma serve sfruttarne le potenzialità con responsabilità. Ricordando che il cervello umano rimane la “creatura” più evoluta e intelligente che per ora conosciamo».

Il convegno, suddiviso in tre sessioni, ha toccato temi di grande attualità: dall’intelligenza artificiale, robotica e realtà virtuale al microbiota intestinale, dal ruolo del caregiver alla riabilitazione di precisione, passando per l’idrokinesiterapia. Anche focus su neurochirurgia, neurostimolazione, riabilitazione antigravitazionale e teleriabilitazione e un dibattito sul quadro normativo.

Il primo panel, “La riabilitazione centrata sulla persona”, moderato da Marina Scarlato, Responsabile Unità Operativa Riabilitazione specialistica II dell’Istituto Clinico Quarenghi, e Silvia Galeri, Direttore Struttura complessa Riabilitazione Specialistica e Unità Spinale Asst Papa Giovanni XXIII, ha visto gli interventi di Michele Senni, Direttore Cardiologia e del Dipartimento cardiovascolare, Enza Maria Valente, Ordinario di Genetica Medica Università degli Studi di Pavia – Fondazione Mondino, Antonio Bortone, Direttore Poliambulatori e Centri Ambulatoriali di Riabilitazione Regione Marche del Gruppo Kos, Gabriele Bazzocchi, Docente Alma Mater Università di Bologna, Specialista in Medicina Interna, Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva, e Maria Simonetta Spada, Direttore Unità di Psicologia Asst Papa Giovanni XXIII.

convegno clinica quarenghi - La Voce delle Valli

Nel pomeriggio, i lavori sono proseguiti con con il panel dal titolo: “Riabilitare la persona fra percorsi tradizionali e innovazione tecnologica”. Moderato da Giovanni Pietro Salvi, Neurologo presso l’Istituto Clinico Quarenghi, Presidente di Associazione Genesis e La Rete, e da Antonio Nardone, Direttore della Scuola di specializzazione in Medicina Fisica e Riabilitativa dell’Università di Pavia – Irccs Maugeri, ha visto la partecipazione di Antonio De Tanti, Direttore Centro Cardinal Ferrari e Presidente Sirn, Stefano Mazzoleni, Docente di Bioingegneria, Politecnico di Bari e Scuola IMT Alti Studi Lucca, Antonino Errante, Università degli Studi di Parma, Alessia Monti, Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive Università di Trento e Daniele Emedoli, Ricercatore, Dipartimento Riabilitazione Ospedale San Raffaele.

Il convegno si è concluso con la tavola rotonda ”La riabilitazione nel Sistema sanitario: prospettive e attualità normative” moderata da Dario Beretta, Presidente Sezione Ospedaliera Aiop Lombardia e Francesco Quarenghi, Medico cardiologo.

A seguito dell’intervento di Giovanna Beretta, Past president Simfer, si sono confrontati Barbara Caimi, Direttore sociosanitario Ats Bergamo, Sandro Iannaccone, Direttore Dipartimento di Riabilitazione San Raffaele, Presidente Società Scientifica Riabilitazione, Francesco Locati, Direttore Generale Asst Papa Giovanni XXIII Bergamo, Roberto Rusconi, Presidente Gruppo Habilita, e Simone Ruggeri, Fisioterapista Istituto Clinico Quarenghi e Presidente Ordine dei Fisioterapisti di Bergamo.

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