Tre fasce per dividere l’Italia, Lombardia ad alto rischio: misure da ‘lockdown leggero’

Si starebbe pensando alla divisione dell'Italia in tre fasce, a seconda della gravità dell'indice di contagi. La Lombardia si troverebbe nella fascia a rischio elevato.
3 Novembre 2020

Alla soglia di un nuovo Dpcm, che dovrebbe essere pronto entro questa sera, ci si domanda quali misure restrittive verranno introdotte per tentare di rallentare l'ondata di contagi che ha colpito nuovamente il nostro paese, mettendo sotto pressione ospedali e terapie intensive. Poche le certezze per ora, fra cui l'introduzione di un coprifuoco nazionale, didattica a distanza per le scuole, chiusura dei centri commerciali nei weekend e chiusura totale di sale da gioco e centri scommesse.

In via di definizione altri dettagli, che riguardano in particolare la distribuzione non omogenea del contagio su tutto il Paese. Per ovviare alla situazione, si starebbe pensando alla divisione dell'Italia in tre fasce, da una a rischio elevato a quella intermedia dal rischio moderato a un'ultima con basso indice di diffusione, tutte caratterizzate da misure gradualmente sempre più restrittive. Nella stretta anche gli spostamenti fra Regioni, che una parte della maggioranza – a partire dal ministro della Salute Roberto Speranza – vorrebbe applicare su tutto il territorio nazionale, mentre il premier Giuseppe Conte vorrebbe imporre soltanto fra zone con un livello di rischio simile.

Quali sono i punti fermi del nuovo Dpcm? – Una serie di misure, secondo quanto riportato dai quotidiani, sarebbero già ormai stabilite.

  • Didattica a distanza: applicata a tutte le scuole superiori e Università, ma gli esperti del Cts chiedono che venga estesa anche alle scuole elementari;
  • Coprifuoco: si era parlato ieri di un generico “in tarda serata”, ma il Governo sembrerebbe puntare nella direzione di fissare alle 21 la chiusura di tutte le attività a livello nazionale. L'orario potrebbe però essere anticipato alle 20;
  • Dopo cinema e teatri già bloccati con il precedente Dpcm, chiudono i battenti anche i musei;
  • Centri commerciali chiusi nel weekend, serrata totale per sale bingo e centri scommesse;
  • Trasporto pubblico locale: dagli autobus fino ai treni regionali, la capienza dei posti a sedere scende dall'80% attuale fino al 50%, come più volte chiesto dal Cts.

Tre fasce di rischio: cosa succederà nelle Regioni? – A determinare in quale zona a rischio una Regione faccia parte, ci sono una serie di criteri – 21 per la precisione – stabiliti dagli esperti, ma alla base di tutto vi è l'indice Rt, che indica la diffusione del virus. Una volta superate le soglie d'allarme, anche dal punto di vista di pressione su ospedali e terapie intensive, scatterebbe un meccanismo automatico, che vedrebbe la decisione definitiva presa dal Governo attraverso un'ordinanza firmata dal ministro della Salute.

Fascia ad alto rischio – Lombardia (indice Rt 2.01), Piemonte (1.99) e Calabria (1.84) rischiano una sorta di “lockdown leggero”, poiché hanno già superato la soglia critica dell'1.5. Ciò comporterebbe una serie di misure più restrittive che nel resto d'Italia.

  • Stop a tutte le attività non essenziali, compresi estetisti e parrucchieri;
  • Aperte industrie, ma fortemente consigliato lo smart working per i privati, mentre per la pubblica amministrazione dovrebbe scattare almeno al 70% la capienza degli uffici;
  • Autocertificazione sì o no? Secondo quanto riportato dalla Repubblica, il modulo è caldeggiato dal ministro Speranza. Conte, invece, sarebbe contrario e vorrebbe permettere la libera circolazione all'interno della zona rossa;
  • Didattica a distanza per tutte le scuole superiori e Università, più seconde e terze medie.

Fascia a rischio intermedio – Qui si trovano tutte le Regioni che hanno l'indice Rt a ridosso della soglia critica: Liguria, Campania e Puglia, ma anche Veneto, Alto-Adige e Valle d'Aosta. Misure meno serrate per chi risiede in queste zone:

  • Chiudono bar e ristoranti, ma è concesso il servizio a domicilio;
  • Aperti centri estetici e parrucchieri, così come tutto il comparto dei servizi alla persona.

Fascia a basso rischio – In questa zona si trova il resto delle Regioni il cui indice Rt è ancora lontano dalla soglia di allarme. Qui le restrizioni saranno quelle previste già previste su tutto il territorio nazionale, ovvero la già disposta chiusura di bar e ristoranti a partire dalle 18, il coprifuoco serale, capienza dimezzata in tutti i mezzi pubblici, didattica a distanza per scuole superiori e Università ed infine la chiusura dei centri commerciali durante il fine settimana.

(Fonte: open.online)

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