Ultima campanella, ma i problemi del trasporto scolastico restano. Lobati rilancia il car sharing

Ragazzi che devono rinunciare alle attività extracurriculari, altri hanno permessi speciali per entrare primo o dopo l'orario scolastico. Tutto per mancanza di mezzi in alcune fasce orarie. Lobati rilancia l'idea del car sharing.
8 Giugno 2023

Oggi, giovedì 8 giugno, ultima campanella per le scuole bergamasche e 160 mila studenti bergamaschi. Momento ideale per fare un bilancio sul tema – sempre complesso e controverso – del trasporto scolastico. E, magari, se al ritorno sui banchi di scuola a settembre, oltre ai bus, ci sarà un’alternativa, soprattutto per gli studenti che vengono da territori meno serviti, come le valli bergamasche? Il car sharing? Perché no.

Un’idea già presentata dall’assessore regionale ai Trasporti e Mobilità sostenibile, Franco Lucente, che ha partecipato nei giorni scorsi ad un incontro presso l’Istituto Superiore di San Pellegrino per analizzare le criticità del trasporto scolastico pubblico, soprattutto nelle valli bergamasche.

Tra le soluzioni proposte, appunto, il car sharing, idea caldeggiata dallo stesso consigliere regionale Jonathan Lobati (Forza Italia), che la rilancia con decisione proprio in occasione della chiusura delle scuole e quindi già con un’attenzione al prossimo anno scolastico.

“Noi dobbiamo fare in modo che Regione Lombardia riduca le disuguaglianze sul trasporto pubblico – spiega Lobati –. Oggi abbiamo un discreto numero di servizi nei grandi centri, pochissimi nelle piccole realtà.

Credo che la riflessione fatta dall’assessore Lucente sul car sharing sia una soluzione che vada sviluppata, ovvero che debba diventare una integrazione al trasporto pubblico per gli studenti maggiorenni neopatentati. Non una alternativa. Con il car sharing si possono ‘coprire’ quelle fasce orarie che, ad esempio, l’autobus nelle nostre valli non copre. In alcune scuole superiori delle valli, capita, ad esempio, che i ragazzi debbano rinunciare alle attività extracurriculari per mancanza di mezzi il pomeriggio. E si tratta di corsi interessanti, come lingue, teatro o anche tutoring pomeridiani. Alcuni alunni hanno dei permessi speciali per entrare a scuola molto prima o dopo l’orario scolastico, perché i mezzi arrivano o troppo presto o troppo tardi.

Ecco, dunque, diamo la possibilità agli studenti di quinta superiore, che sono in età di  patente, ma non hanno un’auto, di poter usufruire di mezzi condivisi negli orari in cui non ci sono i pullman. Regione Lombardia ha già delle società che si occupano di questi temi. A questo andrebbe aggiunto un perfetto piano di allineamento fra orari di trasporto pubblico ed esigenze delle scuole e quindi degli studenti. Ottimizzandoli da entrambe le parti”. 

jonathan lobati - La Voce delle Valli

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