Due rigori decidono la sfida tra Atalanta e Lecce: a Bergamo arriva infatti un 1 a 1 firmato Karlsson e Retegui che chiude tre giorni di polemiche, rinvii e 90 minuti di un match più equilibrato di quanto ci si potesse aspettare. In formazione, l’Atalanta recupera Kossounou dal primo minuto e schiera titolare anche Retegui, nonostante i dubbi della vigilia. Dubbi anche per Djimsiti, che però completa il pacchetto difensivo insieme al già citato ivoriano e ad Hien.
L’unica altra variazione degna di nota è la presenza di Pasalic, ormai preferito regolarmente a De Ketelaere. Per i salentini, Krstovic è squalificato e viene sostituito da Rebic alla guida dell’attacco, supportato da Pierotti, Kaba e Karlsson. Squalificato anche Berisha, c’è Pierret in mediana. Se la Dea approccia in modo convinto la partita, dopo 20 minuti tale convinzione sembra scemare e il Lecce acquisisce coraggio, perché i suoi attacchi mettono in difficoltà la retroguardia orobica.
Ci prova prima Coulibaly, liberato a rete da un rimpallo, Carnesecchi in uscita è bravissimo a respingere. Sul corner successivo, la deviazione di Kossounou è fondamentale per togliere la palla a Rebic sul secondo palo. Al minuto 27 La Penna viene richiamato al VAR per tocco di mano Hien su colpo di testa di Baschirotto risalente a qualche minuto prima: come si suol dire, “chi cerca trova” perché lo svedese tocca di braccio la palla, che gli arriva da mezzo metro di distanza in un contrasto aereo, rendendo inevitabile il contatto proibito (a meno che il 4 non sia stato soggetto di un’amputazione precedente). Dal dischetto Karlsson sceglie la soluzione centrale e porta in vantaggio i salentini, mentre per i bergamaschi la contesta cambia decisamente volto.
Una reazione arriva, in effetti, e prima del 45’ i padroni di casa hanno qualche occasione. Le più importanti arrivano dal piede di Pasalic, che calcia due volte dal limite trovando in entrambi i casi la risposta di Falcone. Decisamente poco, per una squadra chiamata ancora una volta ad inseguire lo svantaggio a seguito di un episodio abbastanza casuale.
I cambi di Gasperini provano ad aumentare il peso e la qualità in avanti: prima Cuadrado per Bellanova, poi De Ketelaere per Pasalic. Il colombiano trova il guizzo giusto al 67’: finta in area su Karlsson, il quale affonda il contrasto e colpisce la caviglia del numero 7. Rigore per i bergamaschi, Retegui calcia un rigore simile a quello di Karlsson nel primo tempo, spiazzando Falcone e riportando in parità il risultato. L’Atalanta avrebbe anche l’occasione per vincere, perché sulle ali dell’entusiasmo per il pareggio Retegui svetta su un cross dalla sinistra, ma colpisce il palo a portiere immobile.
Il numero di gol del centravanti italiano – 24, agganciato il record di Inzaghi come miglior marcatore atalantino in un campionato – è forse una delle poche note liete di una serata che ha visto un’Atalanta sì volitiva, ma ancora una volta vittima di una fase difensive che scricchiola e di una fatica immane nello sviluppo dell’azione. Ci si aggiunga una generale imprecisione nei passaggi e si ottiene quindi un pareggio tutto sommato giusto, con gli orobici quasi mai in grado di far valere la differenza di classifica tra le due squadre, se non altro in termini di grinta e convinzione. Occorrerà ritrovarle già in vista della trasferta di domenica 4 maggio a Monza (peraltro retrocesso proprio in virtù del punto guadagnato dai leccesi), perché nell’ultimo mese di campionato nessuno vorrà regalare nulla e ogni traguardo andrà sudato fino all’ultimo.