Un valdimagnino a “guardia” delle aree protette di Val Brembana e Val Seriana, tra le più estete della Lombardia. È Davide Brumana, 41 anni di Costa Valle Imagna, il direttore del Parco delle Orobie Bergamasche dal 15 marzo 2023; il suo è un ruolo amministrativo, di vertice, relativo alla gestione del Parco, dal punto di vista economico, del personale e delle autorizzazioni.
Laureato in Giurisprudenza e in Economia – e in aggiunta, un master in “Diritto dell’ambiente, risorse, approvvigionamenti, responsabilità e servizi”, Brumana ha già fatto diverse esperienze in questo ambito.
“Il Parco regionale delle Orobie Bergamasche – spiega Brumana – è composto dai territori delle comunità montane Val Brembana, Val Seriana, Valle di Scalve e governa 44 comuni. Il Parco deve gestire l’aspetto ambientale e paesaggistico delle aree che include e di alcune aree della Rete Natura 2000”. Quest’ultima consiste nell’insieme dei territori protetti, costituiti da aree di particolare pregio naturalistico, come le Zone Speciali di Conservazione (ZSC), i Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e le Zone di Protezione Speciale (ZPS).
“Oltre a rilasciare autorizzazioni di matrice ambientale e paesaggistica – continua il direttore -, il Parco partecipa a dei bandi che servono per attirare degli investimenti e realizzare opere sul territorio. Questo in collaborazione con i GAL (Gruppo di Azione Locale), le Comunità Montane e le associazioni del territorio”.
In particolare, tra i lavori in attuazione, vi sono quello inerente all’acquisizione e al potenziamento delle infrastrutture del Parco, all’acquisizione della Val Canale, e dell’area limitrofa alla diga del Gleno per lo sviluppo di progetti. Vi sono poi studi che riguardano la fauna; in questo momento, in particolare, si sta studiando una rana, la “bombina variegata” – tutelata a livello europeo -, e lo stambecco, a livello di censimento. Collaborando con il GAL Valle Brembana e GAL Valle Seriana, vi è, inoltre, la partecipazione a vari bandi Cariplo.
Brumana sottolinea l’idea di un connubio tra salvaguardia dell’ambiente – tutelato anche dalla Direttiva Habitat -, un valore paesaggistico, e attività antropiche – tra cui agricoltura, zootecnia, sport invernali, ecc. -, nel nome di una tutela interattiva, in rapporto con le attività umane. Il direttore ha già dialogato, in questo senso, con figure che si occupano di agricoltura, selvicoltura e sci. Inoltre, afferma Brumana: “Ci sarà un decentramento, a breve, di un ufficio del Parco a Zogno – Comunità Montana Valle Brembana -; ci sarà un front office, per avvicinarci ai territori”, nell’ottica del coinvolgimento delle realtà locali e del ruolo propositivo del Parco.