Unire le scuole e gli asili per contrastare lo spopolamento delle valli? Per i Comuni di Locatello e Corna Imagna, la risposta sembrerebbe affermativa. Analogamente alle prime indiscrezioni in Valle Brembana, sembra che anche la Valle Imagna sia pronta a fare questo importante, grande passo. È stato questo l'argomento principale dell'incontro informativo tenutosi nell'oratorio di Locatello lo scorso 29 ottobre, promosso dalle amministrazioni comunali e Istituto Comprensivo di Sant'Omobono (di cui i plessi fanno parte). L'obiettivo è stato fare il punto della situazione su questa delicata tematica che sta già inevitabilmente influenzando l'affluenza scolastica nei Comuni.
È stata così presentata l'opzione di unificazione delle due scuole primarie e dei due asili, per scongiurare una possibile e futuribile chiusura dei quattro plessi territoriali. Ipotesi accolta con un certo entusiasmo, ma anche con diversi dissensi fra le famiglie dei Comuni. A Corna Imagna ci sono, attualmente, una primaria con 48 bambini e un asilo con 17, mentre a Locatello nelle scuole elementari gli iscritti sono 38 e all'asilo 24. Numeri che, considerando l'estensione territoriale dei due Comuni, non parrebbe essere troppo esiguo, se non si considera però una realtà inevitabile: il calo delle nascite. Dal 2016 al 2019 a Locatello, Corna e Fuipiano (i bambini di Fuipiano da anni sono ospiti delle scuole di Locatello) sono nati complessivamente 65 bambini – 23 nel 2016, 18 nel 2017, 17 nel 2018 e 7 fino nel periodo gennaio-ottobre 2019. Numeri purtroppo sempre in progressivo calo.
“Il rischio è che tra un paio di anni sia lo stesso Ufficio Scolastico Territoriale a decidere di chiudere tutti e quattro i plessi senza darci possibilità di scelta – afferma Marzia Arrigoni, dirigente dell'Istituto Comprensivo di S.Omobono Terme – Dobbiamo muoverci in anticipo. Credo sia importante andare verso una decisione ora difficile per i Comuni e per i genitori, ma obbligata per una questione meramente numerica”. Unire le due scuole permetterebbe, di fatto, di eliminare quasi definitivamente le pluriclassi, ovviamente a seconda del numero di iscritti nell'immediato futuro.
L'idea è, dunque, quella di mantenere le scuole primarie a Corna Imagna e l'asilo a Locatello, con un certo risparmio che verrebbe investito in una formazione migliore dei bambini iscritti. “Nell'arco di 4 o 5 anni – spiega Simona Carminati, sindaco di Locatello – la situazione sarà davvero critica. Le proiezioni ci dicono inoltre che la situazione di nascite basse possa permanere. Se si vuole già fare l'unificazione l'anno prossimo, la decisione va presa entro i prossimi giorni”.
La decisione gioverebbe anche ai trasporti pubblici utilizzati per portare i bimbi da un paese all'altro e per accompagnare quelli che vivono nei paesi più distanti, come Fuipiano. “Con l'unificazione delle scuole avremmo maggiori possibilità di contrattare i prezzi degli abbonamenti con l'azienda che si occupa del trasporto – spiega Giacomo Invernizzi, sindaco di Corna Imagna – Per quanto riguarda gli altri costi, partiamo da quelli attuali con la speranza di poterli abbattere. L'unificazione delle scuole ci potrebbe infatti permettere di ottimizzare anche il servizio mensa”.
Ma cosa ne pensano le famiglie coinvolte? Fra i genitori aleggiano dubbi e perplessità, di chi vorrebbe dati più concreti per giustificare una eventuale fusione e chi la considera come un'imposizione, ma anche entusiasmo per la proposta e sul miglioramento della formazione scolastica per i propri figli. “Sono felice della prospettiva di una fusione”, dice una mamma di Corna Imagna, “Non ho paura. Posso capire le difficoltà di una famiglia, ma a me preoccupa di più una pluriclasse su tre classi e la mancanza di proposte formative interessanti che l'unione delle scuole”, aggiunge un'altra mamma di Locatello. Diversamente, un'altra mamma ha espresso preoccupazioni sulla forzatura dell'unione: “se imposta, questa scelta anziché incentivare le famiglie a restare, potrebbe diventare motivo per farle scappare”. Imposizione che non sembra tuttavia essere nei piani delle due amministrazioni, che vogliono anzi giungere ad una decisione con il benestare delle famiglie.
“Ci prendiamo un attimo di tempo per capire quali possano essere altre ipotesi rispetto a quello che abbiamo ascoltato – spiega il primo cittadino di Locatello – Sapevamo non sarebbero stati tutti d'accordo”. Niente è perciò ancora deciso, anche se pare che l'intenzione dei Comuni viri verso una fusione, soprattutto alla luce del buon numero di pareri positivi riscontrati fra le famiglie intervenute. La decisione finale sarà delle Amministrazioni: la comunicazione va mandata all'Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo entro novembre, per poter avere la fusione a partire dal prossimo anno scolastico 2020/2021. Intanto verrà distribuito nei prossimi giorni un questionario per esprimere la propria opinione circa l'introduzione della settimana corta, già impostata a partire da settembre nelle scuole primarie di Selino Basso.