Dopo un mese di indagini tramite microspie e telecamere nascoste è stato portato alla luce un caso di maltrattamenti perpetrati da una donna di 50 anni ai danni di ragazzi affetti da sindrome di Down in una struttura assistenziale della Valle Brembana. Ad intervenire i carabinieri di Zogno, che hanno arrestato la donna attualmente in custodia cautelare nel carcere di Bergamo.
Secondo le prime ricostruzioni, la 50enne avrebbe costretto i disabili – ragazzi ma anche adulti – a restare soli in silenzio e al buio per diverse ore. L'aguzzina non si sarebbe limitata a maltrattamenti psicologici, ma anche fisici con schiaffi e percosse. La struttura dove sono avvenuti i maltrattamenti è una casa privata di uno degli ospiti la cui famiglia ha affidato ad una cooperativa la gestione. Gestione che è stata poi delegata dalla stessa cooperativa alla donna arrestata.
A dare inizio alle indagini una segnalazione di qualche mese fa che ha spinto i carabinieri, tramite un finto controllo, a posizionare microspie e telecamere all'interno della struttura, dove si sarebbero effettivamente consumate le tristissime vicende di cui sopra. Al momento, tuttavia, i dettagli delle immagini registrate dalle telecamere dei carabinieri sono ancora sotto stretto riserbo.