Valle Imagna chiama, USA risponde. Precisamente da Philadelphia, un bel gruppetto di studenti nei giorni scorsi hanno fatto tappa a Corna Imagna non solo per una semplice visita turistica, ma per dare una loro visione di quello che può essere la valle del futuro in termini di sostenibilità e di pratiche di design innovative. Insomma, un punto di vista esterno che può aiutare a comprendere e valorizzare il potenziale inespresso di una valle che, vista da dentro – come si dice spesso – “diamo per scontata“, ma ha invece tantissime frecce al suo arco.
Gli studenti americani di design ospiti dell’Ostello Il Sentiero a Brancilione di Corna Imagna per due settimane hanno realizzato alcuni progetti legati proprio alla valle e al vivere in valle. I ragazzi, sulla base delle loro competenze ed esperienze hanno proposto delle loro “visioni” sulla Valle Imagna del futuro, in termini di sostenibilità e di pratiche di design innovative.
“In paesi come Corna Imagna sono molto importanti aspetti come i piccoli business, sostenibilità, le connessioni con il territorio – spiega Marco Locatelli che, insieme a Genefer Baxter, guida l’Accademia di design di Berlino “Aula Future” – La maggior parte dei progetti dei miei studenti vanno proprio in questa direzione”.
E per riuscire a cogliere la vera essenza di chi vive e lavora a Corna Imagna, con la comunità, sono stati organizzati diversi incontri, ad esempio, con l’allevatore locale Davide Locatelli, che ha mostrato ai ragazzi americani la mungitura (notturna) e altri imprenditori come Letizia Invernizzi titolare del B&B Botton d’Oro a Fuipiano Imagna o Miriam Pulcini dell’azienda agricola Le Trubine a Locatello. “Esperienze che ci hanno permesso di connetterci con la popolazione locale cercando di capire sogni e bisogni, diventando anche amici. Non c’è un futuro in Valle Imagna, ma ce ne sono infiniti”.
E quali futuri hanno immaginato questi ragazzi di Philadelphia? Tanti i progetti, come il rinnovamento artistico attraverso l’istituzione di una residenza artistica che permetta agli artisti locali, durante tutto l’anno, di creare nuove opportunità; oppure “Sentieri commestibili”, un percorso enogastronomico che permetta ai turisti di scoprire il territorio sia dal punto di vista ambientale che culturale; addirittura uno studente ha previsto un progetto legato al bambù, dalla sua cucina all’utilizzo in edilizia, e non poteva mancare il progetto legato alla mobilità: uno studente ha pensato alla creazione di un’applicazione – una sorta di Uber – che permetta ai turisti di spostarsi per la valle con gli abitanti del luogo, che possano fare quindi anche da Ciceroni mentre sono alla guida.
“Sarebbe bello dare continuità a questo progetto – sottolinea Stefano Invernizzi della Cooperativa Giovani Orme che gestisce l’Ostello – portando il lavoro di questi ragazzi all’interno di un contenitore. Dal confronto e dallo scambio di punti di vista si è creata una ricchezza sia per noi che per loro, un modo per aprirci e guardare le possibilità da un punto di vista più ampio, un’esperienza super stimolante che tra l’altro ha permesso di riunire le attività locali e anche la comunità. Speriamo di replicare questa bella iniziativa”.