Settimana scolastica di cinque giorni, mensa e rientro pomeridiano: questa è la nuova struttura oraria, la cosiddetta “settimana corta”, che le classi della scuola primaria di Selino Basso adotteranno dall'inizio del prossimo anno, a settembre. Una novità nella frazione di S.Omobono, dettata principalmente dall'esigenza delle famiglie del posto.
“È già da qualche anno che le famiglie richiedono una modifica oraria, in particolar modo i nuovi iscritti delle classi prime – spiega il dirigente scolastico Giancarlo D'Onghia – Io sono convinto che questa soluzione sia migliore sotto diversi punti di vista. Prima di tutto da quello didattico, perché in questo modo abbiamo la possibilità di gestire un tempo orario che permetta ai bambini di frequentare anche al pomeriggio e di vivere la scuola in maniera più piena”.
La novità oraria sarà strutturata su cinque giorni – invece dei classici sei – per circa 30 ore di lezione settimanale, più un'ora e mezza di tempo mensa. I bambini varcheranno quindi la soglia dell'istituto dalle 8 fino alle 12:35; per tre giorni – il lunedì, il mercoledì ed il venerdì – gli studenti rimarranno a scuola per la pausa mensa distribuita su due turni, per poi riprendere le lezioni dalle 14 alle 16. Una soluzione che, di fatto, si applicherà a tutte le classi e sezioni dell'Istituto a partire dal prossimo anno scolastico, che vedrà 164 alunni iscritti (una classe quarta e due sezioni per tutte le altre classi).
“Questo è il primo passo verso un progetto che, al medio-termine, dovrebbe coinvolgere tutto il sistema scolastico della valle – spiega il dirigente – Nel nostro istituto abbiamo quattro scuole dell'infanzia, sette primarie e due secondarie: si tratta perciò di un impianto abbastanza complesso, che comprende molti bambini, e l'idea è di estendere questa soluzione nel corso del prossimi anni”. Le scuole elementari che potrebbero, in futuro, prendere quindi parte al progetto si trovano a Berbenno, Corna Imagna, Locatello, Mazzoleni di S.Omobono, Ponte Giurino di Berbenno e Rota d'Imagna.
Un altro obiettivo riguarderebbe l'applicazione di questa nuova struttura oraria anche alle due scuole medie, quella di Berbenno e di Sant'Omobono Terme, ma per il momento è impossibile da realizzare in termini strutturali: “I locali delle scuole medie non sono adeguati ad ospitare una mensa, per questo motivo prima di procedere dovremmo trovare una soluzione strutturale” spiega il dirigente. Il totale fra bambini e ragazzi è di 871, di cui 108 nelle scuole dell'infanzia, 464 alla primaria e 299 alla secondaria, per circa 45 sezioni. Sezioni che hanno subito le conseguenze di un trend negativo in fatto di natalità tipico dei piccoli paesi, tanto da risultare in alcuni casi accorpate in pluriclassi per ovviare al problema.
“C'è un calo demografico piuttosto significativo – spiega D'Onghia – In alcune scuole abbiamo dovuto istituire delle pluriclassi per motivi di scarsità dei numeri. Ci sono sempre meno bambini ed è possibile che nei prossimi anni si debba ritoccare anche l'organizzazione dei plessi. Non escludo che, come successo in altri paesi più piccoli, alcuni possano essere addirittura chiusi a causa del numero esiguo di bambini. Questo è un problema che dobbiamo affrontare e gestire in modo tale che l'organizzazione sia razionale e consenta un'offerta scolastica al meglio, sia dal punto di vista qualitativo per quanto riguarda la didattica, sia come servizio per le famiglie”.