Una piccola casetta arroccata sul Brembo, una volta dimora di un umile barcaiolo che, con il suo fidato mezzo, traghettava persone e merci da una sponda all'altra del fiume, un punto nevralgico per il commercio di Valle Brembana e Imagna. Ed entro fine dell'anno, dopo essere stata disabitato dalla fine del '900, lo storico Porto di Clanezzo verrà recuperato e ristrutturato grazie alla passione di due giovani bergamaschi.
I lavori sono già cominciati a febbraio, prima della sospensione causa emergenza, ma il progetto frulla nella testa di Lorenzo Filippini, 30 anni ingegnere di Petosino, e Davide Baggi, 28 anni perito elettronico di Ponteranica, da almeno quattro anni. “Questo è “il” progetto della vita e vogliamo fare le cose bene, passo dopo passo – hanno spiegato i due giovani a L'Eco di Bergamo – È un posto di cui siamo entrambi innamorati praticamente da sempre. Siamo cresciuti insieme, era da tempo che volevamo fare qualcosa di nostro, questo era il sogno massimo, poi ci sono altri progetti più piccoli ma alla fine abbiamo puntato in alto”.
Ora il cantiere, a cui sta lavorando la Emporio Ceramiche Group, l'impresa a cui sono stati appaltati i lavori, è da poco ripartito. Le prime operazioni saranno prettamente interventi di pulizia, messa in ordine dei locali e verifiche dello stato di fatto, con previsione termine dei lavori per la fine del 2020. “Sul discorso del restauro cercheremo di mantenere il più possibile quello che c'è – ha spiegato Laura Di Bella, specialista in restauro monumenti dal 2007 e architetto a cui è stato affidato l'importante incarico del recupero in collaborazione con Enrico Salvetti – Abbiamo alcuni mesi impegnativi in mezzo perché i lavori coinvolgono sia la parte strutturale, con il consolidamento di solai e tetto, sia la parte relativa alle superfici e alle finiture, con affreschi in facciata, mentre internamente non ci sono decorazioni. Interverremo sugli intonaci esistenti sulle tessiture murarie e ne valorizzeremo l'aspetto storico”.
A breve verranno installati i ponteggi, mentre i prossimi mesi ci si focalizzerà su copertura, impianti, pavimenti, finiture e tinteggiature. “A livello esecutivo l'intervento è impegnativo, la posizione non è congeniale al cantiere ed è difficile raggiungerlo e allestirlo – ha proseguito l'architetto Di Bella – Questo progetto è molto stimolante sia per noi a livello di progettazione e realizzazione, sia per i committenti che hanno avuto la costanza e la passione di intraprendere questa avventura. Si tratta sicuramente di un bell'intervento, è vincolato a livello paesaggistico e idrico-geologico, perché addossato al fiume Brembo anche se non ha vincoli diretti come bene culturale. La sua valenza storica e simbolica è importante perché porti, sul fiume Brembo, sono rari”.
La destinazione d'uso ancora non è stata svelata, anche se è noto sarà di tipo residenziale. “Ci riserviamo di non dire nulla sul progetto completo – ha spiegato Lorenzo – Potrebbe esserci qualche bella sorpresa. Ora di sicuro c’è tutto il nostro amore e la nostra passione per riportare alla luce questo luogo del cuore. Penso ai tecnici increduli, alla paura, comprensibile, e alle difficoltà di cantiere molto alte e molto particolari, ma, come si suol dire “tempo al tempo”, certi che saremo molto felici”.
(Fonte immagine in evidenza: milanoweekend.it)