La Champions League è tornata, e si vede. All’Estadio de la Ceramica finisce 2 a 2 tra Villarreal e Atalanta, una partita dai molti, che ha visto le due squadre prevalere solo a tratti l’una sull’altra, mettendo in scena un match ricco di colpi di scena.
L’undici titolare bergamasco vede il ritorno di De Roon: l’olandese, a cui resta una giornata di squalifica in campionato, forma la classica coppia con Freuler. Zappacosta scalza Maehle sulla destra, davanti sono Pessina e Malinovsky ad ispirare Zapata. Dopo la sosta per le nazionali, tra i pali c’è Musso. Emery schiera un 4-3-3 che fa dell’ex Napoli Raul Albiol la colonna della difesa accanto a Pau Torres, in attacco Dia è affiancato da Pino e Gerard Moreno.
I presupposti sono quelli per una partita intensa tra due squadre votate al gioco offensivo, e il primo tempo non delude. Alla prima occasione, passa l’Atalanta: Zapata addomestica la palla ina area e serve a rimorchio Freuler, palo rete del vantaggio orobico. Bergamaschi che tengono il ritmo della partita per circa 30 minuti, riuscendo a recuperare spesso il pallone già sulla trequarti avversaria. Come al settimo minuto, quando Gosens arriva ai 20 metri e calcia di destro, Rulli si distende bene. Malinovsky cerca un lancio lungo per Zapata, la palla deviata diventa un ottimo assist per il colombiano, che si defila e calcia a Rulli battuto, palla fuori ma offside che invalida l’azione. Intorno al 30’, il vento della partita cambia nettamente, poiché è il Villareal a rubare palla alta e ad essere pericoloso. Malinovsky sbaglia un controllo nella propria trequarti, Trigueros imbecca Gerard Moreno, Musso è bravissimo sul tiro ravvicinato.
Al 39’, altro errore in disimpegno della Dea, De Roon regala la palla agli avversari, Pedraza prova un tiro da dentro l’area, la conclusione deviata diventa un passaggio al bacio per Trigueros che fredda Musso e fa 1 a 1. L’Atalanta accusa il colpo, due minuti dopo Parejo telecomanda una punizione dai 30 metri sulla testa di Gerard Moreno, l’attaccante incorna da due passi ma il portiere ex Udinese fa un miracolo e respinge col ginocchio l’ultima occasione del primo tempo. I bergamaschi non accusano il colpo e giocano la ripresa con ritrovata aggressività: al 46’, Malinovsky calcia da fuori area col mancino, Rulli risponde presente. L’ucraino batte poi un corner da sinistra, Zapata taglia ottimamente sul primo palo, ma il suo colpo di testa scheggia la traversa.
Occasione grossa per gli ospiti, ma il Sottomarino giallo non sta a guardare: Pau Torres mette in moto Gerard Moreno, lo spagnolo anticipa Musso in uscita ma manda a lato la chance del sorpasso. 2 a 1 solo rinviato, perché al 73’ l’Atalanta pasticcia di nuovo in uscita, Freuler perde il pallone, Gerard Moreno imbuca per Danjuma che al volo segna. Pochi minuti prima, Gasperini aveva rivoluzionato il suo attacco, inserendo Ilicic per Zapata e Pasalic per Malinovsky, mentre Koopmeiners rilevava De Roon.
L’Atalanta dimostra grande caparbietà e non si arrende, dieci minuti dopo il gol subito, Ilicic imbuca dal limite per Miranchuk, entrato per Pessina: il controllo del russo esce a metà, la palla sfila e sulla sfera si avventa Gosens in spaccata. Pareggio meritato per gli ospiti, ma le emozioni non sono finite. Koompmeiners fa ammonire due volte Coquelin, rosso per l’ex Valencia e orobici che giocano gli ultimi sei primi in vantaggio numerico. Non arrivano grandi occasioni, anzi all’ultimo dei 3 di recupero Gerard Moreno schiaccia su un corner da destra, Musso è provvidenziale ed evita una sconfitta immeritata ai suoi.
Un 2 a 2 nel complesso giusto, la Dea sicuramente può prendersela con sé stessa per le circostanze in cui sono arrivati i gol avversari, ma ha avuto il grande merito di non scomporsi, trovando un pari prezioso contro i campioni in carica dell’Europa League. Partita ottima di Musso, con due interventi provvidenziali, un po’ di ruggine per De Roon, che però avrà il tempo di ritrovare il ritmo partita, visto che i bergamaschi saranno in scena sabato 18 settembre contro la Salernitana per il quarto turno di Serie A.
Photo Credit: Alberto Mariani