Serata di festa per lo sport a Zogno oggi, sabato 15 giugno. In una piazza Garibaldi gremita, vengono infatti celebrati Marcello Ginami e Matteo Ruggeri: rispettivamente, preparatore atletico (ma anche fondista) ed esterno di sinistra dell’Atalanta fresca vincitrice dell’Europa League. I due fanno il loro ingresso dalla scalinata che scende verso la piazza, accompagnati da una coreografia di fumogeni, bandiere e torce organizzata dal club Zogno Neroblu. Per loro, a Zogno è stata portata anche la replica del trofeo della Uefa Europa League alta tre metri, accanto alla quale li aspettano il sindaco di Zogno, Giuliano Ghisalberti con il consigliere Giampaolo Pesenti e la dirigenza della ASD Zognese.
Apre le danze un altro illustre sportivo zognese, Bruno Zanchi, campione di mountain bike. “Marcello è un grande corridore e un ottimo sportivo, il fatto che anche Matteo vada in mountain bike, invece, mi fa pensare che dovrò allenarmi di più, o rischio di perdere il titolo – scherza, prima di chiedere a Ginami: “Io vorrei sapere da Marcello, che ha vinto diversi titoli sulle lunghe distanze, come ci si sente a vincere da soli, e come invece in squadra”.
“Sono cose molto diverse – spiega Ginami – anche per il livello di cui si parla. Io correvo comunque come dilettante; se trovi qualcuno che corre di più non lo prendi. La coppa invece l’hanno vinta loro“. E si rivolge a Ruggeri: “L’impegno nostro, di tutto lo staff atalantino, c’è sempre stato. Il livello generale della squadra è cresciuto, si spera sempre di vincere, ma non si pensava a questo, a una cosa così grande, nemmeno quando si giocava ai tornei dell’oratorio” racconta. Interviene anche Alessandro Bonacina, primo allenatore di Ruggeri alla Zognese, che scherza con il numero 22 riguardo alla sua rete di destro in Europa League. “Mi chiedo ancora se il gol al Marsiglia sia davvero entrato, a quanto pare è proprio così” scherza l’esterno.
Anche il presidente della Zognese, Roberto Mosca, tiene sottolineare l’appartenenza dei due Zognesi doc alla squadra del paese, due ragazzi che incarnano i valori della Valle, persone umili con una grande passione. Passione che porta anche responsabilità, soprattutto in campo, come chiede Zanchi allo stesso Ruggeri.
“Nello spogliatoio, quando scherziamo – racconta – diciamo che la responsabilità viene sempre scaricata su noi esterni: quando ci arriva la palla, c’è sempre scritto sopra “in bocca al lupo”. Ogni ruolo ha la sua responsabilità, soprattutto per come giochiamo noi. Nel mio, fare bene anche la fase in difesa è fondamentale, l’intensità è tanta e non bisogna mai mollare, soprattutto mai quando si gioca dalla parte dalla parte del mister!” scherza. È dunque il momento della consegna dei premi: Ruggeri e Ginami vengono infatti insigniti dell’onorificenza civica Bortolo Belotti, intitolata al loro illustre concittadino.